1.21.2011

Jogging: la corsa amica del cuore


D’inverno come d’estate capita di incontrare lungo i marciapiedi e anche nei parchi cittadini uomini e donne alle prese con una corsa lenta ma prolungata, quella che ormai tutti conosciamo semplicemente come jogging.

Del resto è probabilmente lo sport aerobico più praticato, probabilmente perché è uno sport benefico ma sostanzialmente economico: non occorre iscriversi in palestra, non servono attrezzature particolarmente costose e anche l’abbigliamento, fatta eccezione per un buon paio di scarpe specifiche, non richiede un investimento troppo oneroso.

Quali sono i benefici? Una corsa leggera aiuta a mantenere uno stile di vita attivo, contrasta quindi chili di troppo e altri effetti deleteri della sedentarietà, ma è soprattutto uno sport alleato del cuore. Si tratta, infatti, di un lavoro aerobico, cioè che prevede un alto consumo di ossigeno, e permette quindi a tutti i muscoli di lavorare attivamente e ai vasi sanguigni di mantenere la propria elasticità, migliorando, quindi, anche la circolazione.

Trattandosi di un sport a bassa intensità, inoltre, non rappresenta uno sforzo cardiaco eccessivo, a patto di non incrementare troppo il lavoro e la frequenza cardiaca, altrimenti i benefici si trasformano in rischi. Allo scopo è sempre utile iniziare in maniera graduale: per i primi 40 giorni è meglio impegnarsi in un’attività lenta, ma costante: l’ideale sono 20 minuti al giorno di movimento aerobico, che permette di ossigenare i tessuti. Poi si può intensificare gradualmente.

Per tenere sotto controllo l’attività cardiaca, è anche consigliabile munirsi di un cardiofrequenzimetro: consente di misurare perfettamente la frequenza cardiaca durante l'attività fisica, permettendo di ottimizzare l'allenamento in base ai valori registrati: durante l’attività fisica la frequenza non dovrebbe mai superare la soglia che si ottiene sottraendo a 200 (la frequenza massimale per l’uomo) la proprie età (questo vale per le persone sane).

Tradizionalmente il cardiofrequenzimetro è una sorta di orologio da polso abbinato a una fascia da sistemare attorno al torace, con il sensore al livello del cuore per captare le pulsazioni, che si possono poi “leggere” e monitorare sul quadrante dell’orologio. I modelli più innovativi di cardiofrequenzimetri sono dotati anche di accessori che, oltre a monitorare la frequenza cardiaca, permettono di regolare la corsa anche in funzione dell’accelerazione del piede (con sensori da scarpa).

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