1.25.2011

L'importanza della giusta umidità in casa

Siamo abituati a considerare l’umidità una nemica perché esaspera la percezione del caldo d’estate e del freddo in inverno. Inoltre favorisce lo sviluppo di muffe e funghi nell’ambiente domestico, che, oltre a danneggiare gli arredi, non sono certo presenze salutari perché possono favorire disturbi respiratori e allergie.

Però un giusto grado di umidità in casa è importante per la salute: infatti se l’aria diventa troppo secca la mucosa che riveste le vie respiratore si disidrata. Questo determina la paralisi delle “ciglia” che la ricoprono e che hanno una preziosa funzione di difesa, bloccando germi, virus e sostanze inquinanti eventualmente inalate. La secchezza però non riguarda solo le vie aeree, ma anche la pelle e gli occhi si disidratano: in quest’ultimo caso il fastidio è maggiore per chi indossa le lenti a contatto
Poiché il riscaldamento d’inverno (ma anche l’uso dei condizionatori in estate) tende a deumidificare l’ambiente, bisogna intervenire per mantenere un giusto tasso di umidità, considerato tale tra il 50 e il 60% (si misura con un igrometro).

Ma come fare poi per raggiungere questo fatidico tasso corretto? Esistono espedienti empirici, come il posizionamento, sui termosifoni, di vaschette contenenti acqua o degli appositi umidificatori in ceramica, magari con l’aggiunta di qualche goccia dell’olio essenziale preferito o con azione disinfettante dell’ambiente.

Una corretta gestione del livello di umidità si può avere, però, in modo semplice e anche quando i termosifoni non sono in funzione, utilizzando un umidificatore. I modelli attuali sono silenziosi (quindi ideali anche in camera da letto), con spegnimento automatico, utile quando si è fuori casa, e dal design gradevole, che non stona né con le case classiche né con gli arredi più moderni.

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