1.28.2011

Piedi e mani freddi: che fare?



In inverno con le basse temperature molti soffrono di mani e piedi freddi: per lo più donne ma è un fenomeno che colpisce anche alcuni uomini.
La differenza di temperatura tra gli arti e le zone vitali del corpo umano è per lo più un meccanismo di difesa: i vasi sanguigni si restringono nelle zone periferiche ed il corpo tramite la termoregolazione protegge la funzione degli organi vitali.
Mani e piedi freddi sarebbero perciò parte di un „programma di sopravvivenza“ del corpo umano nelle basse temperature.
Tuttavia chi soffe in maniera cronica di questo disturbo è bene che lo consideri un campanello d’allarme e che ne accerti le cause: potrebbe essere segnale di una malattia.
In molti casi i disturbi circolatori sono dovuti a pressione bassa o disturbi della tiroide.
Nelle persone anziane il problema può essere dovuto all’indurimento delle arterie causato da arteriosclerosi e per agevolare la circolazione in questo caso è indispensabile rendere più fluido il sangue attraverso l’assunzione di liquidi.
Fumatori e grandi bevitori di caffè sono soggetti a rischio per i disturbi circolatori.
Altre cause comuni sono stress, pressioni psicologiche, cambiamenti ormonali, carenze di minerali.

Consigli e rimedi
- Evitare calzature e calze troppo strette che bloccano la circolazione; preferire calze di materie prime naturali (cotone e lana) e solette isolanti per proteggere i piedi dal raffreddamento.
- Pediluvi e maniluvi secondo i principi Kneipp, cioè alternati di acqua calda e fredda, stimolano la circolazione: tenere le gambe (preferibilemente fino al ginocchio) o le mani, per 5-10 minuti in acqua calda a 30° circa, e alternate con 15 secondi in acqua fredda a 16/18°. Ripetere per tre volte.
- Se non sono presenti controindicazioni, la sauna è un toccasana per chi soffre di estremità fredde: la permanenza al caldo della sauna e una doccia fredda finale sono un ottimo allenamento per i vasi sanguigni.
- Anche l’alimentazione è importante ed in caso di problemi di circolazione sarebbe bene limitare l’assunzione di caffeina attraverso caffè o altre bevande.
Evitate alimenti che raffreddano il corpo e privilegiare alcune spezie che invece hanno proprietà riscaldanti: chili, peperoncino, paprika.
- Le sigarette sono veleno non solo per i polmoni ma anche per il sistema circolatorio!
- Una regolare attività fisica, oltre a mantenere in forma, allena e riattiva la circolazione: bicicletta, jogging o camminare a ritmo un pò sostenuto.
- Massaggiare regolarmente mani e piedi facendo movimenti rotatori con le dita, oppure utilizzare una pallina da tennis facendo sempre movimenti rotatori.
In commercio si trovano anche apparecchi elettrici per il massaggio e per il massaggio plantare.
Per il massaggio è utile usare creme con sostanze che „scaldano“ e riattivano la circolazione, come ad esempio lo zenzero.

1.26.2011

Prendersi cura dei piedi

Ci si preoccupa dei piedi solo in estate, quando le calzature aperte ci obbligano a metterli allo scoperto. Eppure la loro cura non dovrebbe conoscere stagionalità: anche d’inverno i piedi, costretti in scarpe a volte non comode, vanno incontro a fastidi che possono comprometterne salute ed estetica.

Una buona pedicure dovrebbe, quindi, essere mensile ma non richiede necessariamente il ricorso all’estetista: anche a casa, infatti, si può fare molto contro calli e duroni, cioè quegli ispessimenti circoscritti dell’epidermide derivati dallo strofinamento e dalla compressione continua della zona.

A tale scopo è importante un peeling periodico, che favorisca il rinnovamento degli strati cutanei. Classicamente si ricorre alla pietra pomice inumidita e insaponata: va benissimo, ma va utilizzata con delicatezza, per non rischiare di danneggiare la cute del piede.

In alternativa, per un peeling dei piedi efficace ma delicato, si possono usare anche a casa frese leviganti simili a quelle utilizzate dai professioni. Esistono, infatti, apparecchi per uso domestico, portatili e di minimo ingombro, dotati di testine leviganti al diamante (a grana regolabile in funzione del grado di ispessimento da eliminare) che, proprio per la loro delicatezza, abbinata a una precisione nel peeling, sono indicati per tutti e di facile d’uso.

Sono strumenti particolarmente consigliati per i diabetici, i cui piedi richiedono maggiori attenzioni, soprattutto nell’evitare ferite e abrasioni anche lievi che, in questi soggetti, possono essere facilmente trascurate, degenerando fino a compromettere la salute del piede.

Un consiglio importante riguarda anche la cura delle unghie: va bene tagliarle con regolarità, ma, poiché hanno un potere protettivo, l’ideale è mantenerle di un millimetro più lunghe rispetto al dito. Meglio, inoltre, non arrotondare troppo il taglio, lasciando l’unghia (soprattutto quella dell’alluce) più dritta rispetto a quelle delle mani: si riduce il rischio che il margine laterale finisca per incarnirsi, determinando la ben nota e dolorosa infezione.

1.25.2011

L'importanza della giusta umidità in casa

Siamo abituati a considerare l’umidità una nemica perché esaspera la percezione del caldo d’estate e del freddo in inverno. Inoltre favorisce lo sviluppo di muffe e funghi nell’ambiente domestico, che, oltre a danneggiare gli arredi, non sono certo presenze salutari perché possono favorire disturbi respiratori e allergie.

Però un giusto grado di umidità in casa è importante per la salute: infatti se l’aria diventa troppo secca la mucosa che riveste le vie respiratore si disidrata. Questo determina la paralisi delle “ciglia” che la ricoprono e che hanno una preziosa funzione di difesa, bloccando germi, virus e sostanze inquinanti eventualmente inalate. La secchezza però non riguarda solo le vie aeree, ma anche la pelle e gli occhi si disidratano: in quest’ultimo caso il fastidio è maggiore per chi indossa le lenti a contatto
Poiché il riscaldamento d’inverno (ma anche l’uso dei condizionatori in estate) tende a deumidificare l’ambiente, bisogna intervenire per mantenere un giusto tasso di umidità, considerato tale tra il 50 e il 60% (si misura con un igrometro).

Ma come fare poi per raggiungere questo fatidico tasso corretto? Esistono espedienti empirici, come il posizionamento, sui termosifoni, di vaschette contenenti acqua o degli appositi umidificatori in ceramica, magari con l’aggiunta di qualche goccia dell’olio essenziale preferito o con azione disinfettante dell’ambiente.

Una corretta gestione del livello di umidità si può avere, però, in modo semplice e anche quando i termosifoni non sono in funzione, utilizzando un umidificatore. I modelli attuali sono silenziosi (quindi ideali anche in camera da letto), con spegnimento automatico, utile quando si è fuori casa, e dal design gradevole, che non stona né con le case classiche né con gli arredi più moderni.

1.21.2011

Jogging: la corsa amica del cuore


D’inverno come d’estate capita di incontrare lungo i marciapiedi e anche nei parchi cittadini uomini e donne alle prese con una corsa lenta ma prolungata, quella che ormai tutti conosciamo semplicemente come jogging.

Del resto è probabilmente lo sport aerobico più praticato, probabilmente perché è uno sport benefico ma sostanzialmente economico: non occorre iscriversi in palestra, non servono attrezzature particolarmente costose e anche l’abbigliamento, fatta eccezione per un buon paio di scarpe specifiche, non richiede un investimento troppo oneroso.

Quali sono i benefici? Una corsa leggera aiuta a mantenere uno stile di vita attivo, contrasta quindi chili di troppo e altri effetti deleteri della sedentarietà, ma è soprattutto uno sport alleato del cuore. Si tratta, infatti, di un lavoro aerobico, cioè che prevede un alto consumo di ossigeno, e permette quindi a tutti i muscoli di lavorare attivamente e ai vasi sanguigni di mantenere la propria elasticità, migliorando, quindi, anche la circolazione.

Trattandosi di un sport a bassa intensità, inoltre, non rappresenta uno sforzo cardiaco eccessivo, a patto di non incrementare troppo il lavoro e la frequenza cardiaca, altrimenti i benefici si trasformano in rischi. Allo scopo è sempre utile iniziare in maniera graduale: per i primi 40 giorni è meglio impegnarsi in un’attività lenta, ma costante: l’ideale sono 20 minuti al giorno di movimento aerobico, che permette di ossigenare i tessuti. Poi si può intensificare gradualmente.

Per tenere sotto controllo l’attività cardiaca, è anche consigliabile munirsi di un cardiofrequenzimetro: consente di misurare perfettamente la frequenza cardiaca durante l'attività fisica, permettendo di ottimizzare l'allenamento in base ai valori registrati: durante l’attività fisica la frequenza non dovrebbe mai superare la soglia che si ottiene sottraendo a 200 (la frequenza massimale per l’uomo) la proprie età (questo vale per le persone sane).

Tradizionalmente il cardiofrequenzimetro è una sorta di orologio da polso abbinato a una fascia da sistemare attorno al torace, con il sensore al livello del cuore per captare le pulsazioni, che si possono poi “leggere” e monitorare sul quadrante dell’orologio. I modelli più innovativi di cardiofrequenzimetri sono dotati anche di accessori che, oltre a monitorare la frequenza cardiaca, permettono di regolare la corsa anche in funzione dell’accelerazione del piede (con sensori da scarpa).

1.20.2011

I raggi infrarossi: benefici e applicazioni per trattamenti a casa


Scoperti nel 1800 da un astronomo inglese, i raggi infrarossi non sono visibili a occhio nudo (all’interno dello specchio luminoso la banda a infrarossi è quella che immediatamente vicina alla bada rossa della luce visibile), sono raggi a bassa frequenza e capaci di emettere calore. Proprio quest’ultima caratteristica ne ha favorito l’applicazione in campo medico ed estetico.

Gli infrarossi, infatti, sono usati in riabilitazione, per contrastare contratture e dolori muscolari e preparare il muscolo a massaggi e trattamenti di fisioterapia. Questo perché, direzionati sulla zona da trattare, riscaldano in profondità: ciò determina una dilatazione dei vasi sanguigni presenti nella zona trattata, favorendo una maggiore circolazione sanguigna locale e, di conseguenza, una maggiore ossigenazione dei tessuti, che si rigenerano. Si aggiunge, inoltre, un effetto stimolante sulle terminazioni nervose, che riduce il dolore e rilassa la muscolatura. Sono quindi indicati per il trattamento dei dolori alla cervicale, per artrosi cervicale e lombare, per le contratture muscolari e per le piaghe da decubito.

Possono essere usati anche a casa, sfruttando lampade a infrarossi per uso domestico, perché, trattandosi di raggi sostanzialmente innocui, richiedono solo un po’ di buon senso: ad esempio vanno evitati in tutte quelle situazioni in cui il calore non favorisce la guarigione muscolare ma anzi può peggiorare la situazione. È Il caso dei traumi o delle infiammazioni acute (come artriti acute): in questi casi è facile rendersi conto che il muscolo o l’articolazione interessati sono già caldi e non devono essere ulteriormente riscaldati.

Gli infrarossi ti fanno anche bella: nei centri estetici, infatti, vengono utilizzati, da soli o in combinazione con altri trattamenti, per contrastare i “cedimenti” della pelle. Il calore sprigionato dai raggi stimola, infatti, la produzione di nuovo collagene, con un benefico effetto, nel tempo, sull’elasticità e sul tono cutaneo e anche sulle rughe.  Anche in questo caso si può agire con lampade specifiche, casalinghe, seguendo le indicazioni ad essere allegate. Per altro, se i raggi infrarossi sono utilizzati dopo l’applicazione di una crema idratante (o anche antirughe) ne facilitano la penetrazione e, quindi, ne migliorano l’efficacia.

1.19.2011

Fitness: ricominciare l'attività fisica senza acciacchi


A ogni inizio anno si ripresenta puntuale il buon proposito di perdere i chili di troppo, recuperare la forma fisica e, quindi, iscriversi in palestra. A volte, però, l’attività fisica intrapresa dopo mesi di letargia, e magari anche sull’onda dell’entusiasmo iniziale, lascia qualche acciacco: contratture, contusioni, dolori muscolari. Tutti fastidi che possono essere il primo deterrente alla prosecuzione dell’impegno preso.

La parola d’ordine è stretching! Cioè esercizi di allungamento, consigliati dall’istruttore, da fare prima e dopo l’attività sportiva. Prima riscaldano i muscoli predisponendoli a raggiungere anche tensioni elevate, in modo che si riduca il rischio di lesioni e strappi. Dopo l’attività sportiva, invece, lo stretching serve per riallungare i muscoli, cioè per recuperare l’elasticità persa con la contrazione delle fibre durante l’attività sportiva, ed evitare la sensazione di dolore che può derivare.

Se comunque un po’ di dolore si avverte ugualmente, in genere si tratta di conseguenze del sovraccarico cui hai sottoposto i tuoi muscoli: il sintomo tende a risolversi spontaneamente, ma si possono aiutare i muscoli indolenziti anche con un massaggio defatigante, applicando una crema a base di arnica montana, un principio attivo naturale noto per la sua azione specifica contro i dolori muscolari: è usata proprio dagli sportivi in caso di contusioni, slogature, distorsioni o anche semplici traumi. Si può trovare in creme, abbinata anche ad altri principi attivi che ne coadiuvano l’azione.

In fatto di botte, se il trauma è lieve, è bene applicare del ghiaccio e tenere l’articolazione a riposo, meglio se in scarico (cioè senza che il peso del corpo vi gravi sopra), per favorire il ritorno venoso e quindi il riassorbimento dell’inevitabile gonfiore e contrastare il dolore. In questo caso la pomata di arnica è sicuramente utile, purché non ci siano ferite o escoriazioni. Queste creme, infatti,  vanno applicate sulla pelle pulita e senza ferite, a mattino e sera, ma anche subito dopo l’attività sportiva e, se il dolore è particolarmente insistente, ripetendo l’applicazione.

Se, però, il dolore non tende a diminuire e, in caso di trauma, è così forte da ostacolare il movimento, meglio contattare il medico, per accertamenti.

1.17.2011

Labbra: proteggile dal freddo


Guanti, sciarpa e berretta non aiutano a proteggere dal freddo una zona particolarmente delicata: le labbra. Esse, infatti, a differenza del resto della pelle, sono prive di ghiandole sebacee, quelle che producono il sebo che va a costituire il cosiddetto film idrolipidico di protezione cutanea. Mancano, inoltre, di strato corneo e sono, quindi privi anche della protezione cheratinica.

Così, quando freddo e vento imperversano, le labbra vanno facilmente incontro a disidratazione: “tirano”, poi si screpolano, con la comparsa di antiestetiche pellicine che si è portati a rimuovere (ma non fatelo, perché può solo peggiorare la situazione) e, se l’insulto degli agenti esterni persiste, possono formarsi anche piccoli tagli, fastidiosi e dolenti.

È importante, dunque, proteggere le labbra con prodotti specifici. Vanno bene i classici stick protettivi a base di sostanze idratanti ed emollienti, come oli vegetali, vaselina, vitamine A, E ed F, da applicare mattino e sera, e ogni volta che se ne sente il bisogno, perché aiutano a trattenere acqua sulle labbra.

Sconsigliata, invece, è la tendenza a inumidire le labbra con la lingua quando si avverte la secchezza: l’acqua evapora rapidamente, peggiorando la secchezza. Piuttosto, per aumentare l’idratazione, oltre alle creme specifiche, è sempre bene bere molta acqua naturale.

Infine, per un trattamenti più efficace, nei periodi di freddo intenso, si può optare per crema con principi attivi in grado di stimolare le naturali difese dell’organismo a livello generale, come l’echinacea, da applicare ogni ora sulle labbra, per prevenire gli arrossamenti e gli inestetismi, oppure con principi attivi lenitivi (come la calendula), che contrastano già i primi effetti della screpolatura.

1.14.2011

Inquinamento: depura l'aria di casa


L’attenzione è sempre molto alta riguardo all’inquinamento atmosferico: soprattutto chi vive in città si preoccupa dello smog che può entrare dalle finestre. Ma spesso, così, si sottovalutata l’inquinamento indoor, quello domestico. Proprio così: anche tra le sicure pareti di casa si annidano fonti inquinanti, da non sottovalutare.

Pensiamo, per esempio, ai detergenti usati per le normali pulizie: si tratta di sostanze chimiche, che rilasciano nell’aria particelle non completamente salutari. E poi le vernici e i collanti utilizzati per la posa dei pavimenti, gli infissi, la tappezzeria, anche alcuni tipi di mobili (quelli in truciolato), tendono a rilasciare nell’aria vapori dannosi per la salute. Per non parlare di chi ha la pessima abitudine di fumare nella propria abitazione.

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha riscontrato come la permanenza per lungo tempo in ambienti chiusi inquinati possa determinare veri e propri problemi di salute, come pruriti cutanei, secchezza delle vie aeree, arrossamento degli occhi e altri sintomi, tutti compresi nella cosiddetta “sindrome dell’edificio malsano” (sick building syndrome).

Come difendersi? Per chi sta scegliendo la casa o la sta rinnovando, il consiglio è quello di rivolgersi a un bioarchitetto per scegliere i materiali e i mobili più sani. Ma per tutti coloro che non posso fare cambiamenti così radicali possono già essere molto utili alcuni semplici accorgimenti: evitare di fumare, per lo meno in casa, dove il fumo tende poi a ristagnare e utilizzare detergenti il più possibile naturali.

Un grande aiuto può arrivare dalle piante di appartamento. Alcune sono dei veri e propri “assorbi-veleni”: il tronchetto della felicità (nota anche come dracena massangeana), per esempio, assorbe la formaldeide (rilasciata dai mobili in truciolato), e contrasta anche fumo di sigaretta e monossido di carbonio. Il ficus beniamino, invece, depura l’aria da fumo, trielina, benzene, tricloroetilene, ammoniaca, xilene, toluene, e odori sgradevoli.

È fondamentale, inoltre, aerare i locali con una certa frequenza, e anche d’inverno: in questa stagione c’è il riscaldamento, che tende a seccare l’aria e rende più vulnerabile agli attacchi esterni. Inoltre, il ristagno della stessa aria favorisce l’accumulo di germi.

Il ricambio permette di eliminare le particelle di fumo e polvere e di immettere nelle stanze aria ricca di ossigeno: si consiglia di aprire le finestre più volte al giorno (al mattino, a metà giornata e prima di andare a letto, almeno per 10 minuti. Se, poi, c’è un bel sole, è bene lasciare entrare i suoi raggi ultravioletti, molto importanti perché sono in grado di sterilizzare l’aria.

Se, però, le finestre danno su una zona molto trafficata, oltre a evitare di aerare proprio nell’ora di punta, è bene sfruttare anche un depuratore domestico: quelli più moderni, oltre a filtrare la polvere, sono dotati di tecnologiche che, sfruttando gli ultravioletti, permettono di purificare l’ambiente anche da molti germi.

Se possibile, meglio preferire i modelli dotati di ionizzatore, un apparecchio che carica l’aria di ioni negativi e la libera nell’ambiente. Gli ioni negativi, presenti abbondantemente in natura per esempio vicino alle cascate, sembrano, secondo numerosi studi, offrire notevoli benefici. L'effetto primario é quello di eliminare fumi, polveri ed eventuali sostanze tossiche che inquinano l'aria, ma pare siano efficaci anche contro ansia, stress e tensioni.

1.12.2011

Benessere - Oli essenziali, un aiuto contro i mali di stagione


Raffreddore, tosse, mal di gola sono un’eventualità tutt’altro che rara durante l’inverno. Perché non provare a contrastarli e a tenerli alla larga con l’aromaterapia, ossia con l’utilizzo di oli essenziali naturali? Possono essere inalati nei suffumigi, aggiunti all'acqua degli umidificatori, nebulizzati negli ambienti o applicati semplicemente con un delicato massaggio.

A livello preventivo, per tutto l’inverno è bene diffondere negli ambienti oli essenziali capaci di abbattere la carica di germi che si forma in casa (soprattutto se c’è già chi ha fatto esperienza di raffreddori e influenza) e, allo stesso tempo, rinforzare le difese delle vie respiratorie.  Particolarmente indicati sono gli oli essenziali di lavanda e tea tree, antisettici, o di abete e abete rosso (quest’ultimo più delicato), ottimi per le difese delle vie respiratorie:  basterà metterne da 5 a 20 gocce nell’acqua degli umidificatori, nei diffusori elettrici oppure nelle apposite lampade per aromaterapia, fatte di porcellana o terracotta.

Se il raffreddore ha già “chiuso” il naso, la gola è dolente e la tosse, soprattutto quella grassa, non dà tregua, può essere utile un suffumigio, un’inalazione di vapore cui vengono aggiunti oli balsamici, fluidificanti, espettoranti, decongestionanti e disinfettanti: hanno queste qualità gli oli essenziali di pino mugo, di larice, di pino cembro o, ancora, di abete.

Il suffumigio si prepara con una bacinella di acqua bollente in cui unire qualche goccia dell’olio prescelto a pizzico di bicarbonato che, per la sua effervescenza, facilita ulteriormente la liberazione di vapori balsamici. Chinati sulla bacinella, con il capo e la stessa coperti da un asciugamano, per evitare la dispersione dei vapori, si inspira per qualche minuto.

Pur essendo naturali gli oli essenziali necessitano di precauzioni d’uso, quindi, fatta esclusione per la diffusione nell’ambiente e l’inalazione diluiti in acqua, devono essere usati (per applicazioni sulla pelle e per bocca) solo su consiglio di un medico specializzato in aromaterapia.

1.11.2011

Fitness - Cervicale: gli esercizi per prevenirla

I dolori alla cervicale sono spesso conseguenza di cattive posture assunte nella vita quotidiana, che determinano un  irrigidimento e una tensione dei muscoli del collo e delle spalle, oltre all’indolenzimento dei legamenti della parte alta della schiena.  
Dolori che si possono prevenire, con alcuni semplici esercizi da fare tutti i giorni, con regolarità. Basta un quarto d’ora, anche durante la pausa pranzo.

Per ottenere un sollievo immediato dalle tensioni muscolari e evitare dolori più forti che derivano da una contrattura muscolare prolungata nel tempo:
1. Seduti su uno sgabello, testa ben eretta, schiena dritta, braccia lungo i fianchi, flettere la testa a destra e a sinistra alternando, fino ad avvicinare l’orecchio alla spalla. Di seguito per 10 volte, lentamente, tenendo le spalle ben ferme.
2. Seduti su una sedia, con le gambe leggermente divaricate e le braccia abbandonate all'interno delle cosce, lasciare cadere in avanti la testa e poi, lentamente, il collo, le spalle e la schiena, fino a toccare terra con le mani. Mantenere la posizione per qualche secondo, poi rialzarsi sempre lentamente. Ripetere l'esercizio cinque volte.
3. In piedi, portare le spalle verso le orecchie, mantenendo la posizione per cinque secondi. Poi portare le spalle verso il basso, sempre per cinque secondi. Tornare nella posizione iniziale e ripetere l'esercizio dieci volte.

È importante anche irrobustire spalle e nuca, per migliorare la resistenza di questa parte del corpo:
  • Stando seduti su uno sgabello, appoggiare una mano contro la testa e spingere, opponendo alla mano il movimento della testa. Mantenere per qualche secondo. Ripetere l’esercizio 5 volte per lato.
  • In piedi a gambe divaricate, piegare il busto in avanti fino a toccare con le mani la punta dei piedi, senza flettere le ginocchia. Spalle e collo devono essere rilassati. Da questa posizione, inspirare e allargare le braccia portandole all’altezza delle spalle. E’ molto importante non inarcare la schiena. Mantenere la posizione per qualche secondo e ritornare a quella di partenza. Ripetere 10 volte.
  • Seduti su uno sgabello, testa ben eretta, schiena dritta, intrecciare le mani dietro la nuca cercando di spingerla in avanti mentre la testa spinge indietro. Mantenere per qualche secondo.
Utili e piacevoli per rilassare e per decontrarre i muscoli tesi, sono i numerosi massaggiatori elettrici che si trovano in commercio: per nuca, spalle e collo, per la schiena e il massaggio plantare, con o senza infrarossi, con testine rotanti per massaggio shiatsu