4.29.2011

Cervicale: gli esercizi da fare in ufficio

Cervicale: gli esercizi per contrastarla in ufficio
Arrivate a casa la sera con il collo rigido, dopo una giornata trascorsa davanti al computer? E vi svegliate al mattino con dolori alla cervicale? Questo è uno dei problemi più diffusi, per tutti coloro che fanno vita d'ufficio.
Il dolore alla cervicale, di solito, è frutto della tensione accumulata nei muscoli del collo e delle spalle, per una postura non corretta e per le lunghe ore trascorse nella stessa posizione.
Ma quelle stesse ore trascorse in ufficio si possono sfruttare: alcuni semplici esercizi, da fare in un momento di pausa, hanno il duplice vantaggio di far “lavorare” muscoli e articolazioni (stimolando anche la circolazione del sangue) e di prevenire o ridurre quella tensione muscolare che sfocia in dolore cervicale. Sono efficaci, però, a patto di eseguirli con una certa regolarità e continuità.
Ecco qualche esempio.

1) Stando seduta su una sedia, sollevare le spalle verso l’alto, tenendo le braccia abbandonate lungo il corpo, contare fino a 10 e poi tornare nella posizione normale. Spingere poi le spalle verso il basso, contare sempre fino a 10 e tornare in posizione normale. Ripetere l’esercizio almeno cinque volte.

2) Seduti o in piedi davanti al computer, mantenete la schiena dritta e le spalle rilassate. Flettete lentamente il collo di lato, verso la spalla, mantenendo l'asse verticale e senza forzare. Tenete la posizione per qualche secondo e poi tornate con la testa dritta, sempre molto lentamente e fate lo stesso movimento dal lato opposto. Ripetete 3 volte.

3) Seduti su una sedia, mettete una mano tra le scapole cercando di tenere il gomito ben in alto. Aumentare progressivamente l’estensione del capo per aumentare lo stiramento. Mantenere la posizione per 20 secondi, poi rilassare il braccio e respirare 20 secondo. Quindi ripetere l’esercizio alternando il braccio, cinque volte per parte.

4) Sempre seduti su una sedia, appoggiate le mani sul sedile e facendo leva sulle braccia sollevatevi di uno o due centimetri. La testa rimane dritta. Mantenete la posizione per qualche secondo, poi rilassare i muscoli facendo qualche ampio respiro. Ripetete almeno cinque volte.

5) In piedi o seduti, flettete il collo lentamente di lato, a sinistra. Contemporaneamente con la mano sinistra dietro la schiena afferrate il polso del braccio destro e tiratelo lievemente verso il basso. Mantenete questa posizione per 15 secondi, poi tirate su il collo lentamente e rilassate i muscoli. Ripetete dall'altra parte, per 3 volte.

4.28.2011

I frutti alleati contro la cellulite

Ci sono tanti modi per prevenire e combattere la cellulite: oltre a prodotti cosmetici o cure mediche, questo inestetismo così diffuso tra le donne può, infatti, essere contrastato anche con la giusta alimentazione.
La giusta dieta, in questo caso, non vuol dire necessariamente perdita di peso. La cellulite infatti colpisce sia i magri sia chi è in sovrappeso, non equivale al grasso superfluo: è invece il frutto di un ristagno di liquidi nei tessuti e alla base di questo problema c'è quella che i medici chiamano “insufficienza venosa”.

Per una serie di fattori (sedentarietà, predisposizione, ormoni femminili), infatti, il sangue che risale verso il cuore tende a creare dei ristagni nei capillari: piccole quantità di plasma (la parte liquida del sangue) escono dunque dai vasi, formando sacche liquide nei tessuti e il sistema linfatico, sovraccarico, non riesce a drenare questo liquido in eccesso che tende ad accumularsi sempre più.

Spiegato il meccanismo che provoca la cellulite, anche la scelta dei cibi giusti appare più comprensibile: alcuni alimenti sono in grado di prevenirla e anche di contrastarla, perché contengono sostanze che migliorano la circolazione del sangue, mantengono i capillari in buone condizioni e aiutano l'organismo a drenare i liquidi e le tossine in eccesso.

Fondamentali sono soprattutto alcuni frutti. Segnaliamo in particolare:
-Mirtilli, grazie al contenuto di flavonoidi e di vitamina C, aiutano il buon funzionamento del microcircolo del sangue e rafforzano le pareti dei capillari, contrastando così la fuoriuscita di plasma dalle pareti dei vasi;
-Lamponi, molto energetici e ricchi di vitamina C, sono un diuretico molto efficace. Inoltre hanno un alto contenuto di acido salicilico, una sostanza che ha un'azione tonica sui capillari;
-Limone, ricco di potassio e citrati, favorisce l'eliminazione del sodio in eccesso, che aumenta la ritenzione dei liquidi nei tessuti. Per aumentare la quantità assunta ogni giorno, basta inserirlo come condimento al posto dell'aceto nelle insalate e sulle verdure, oltre che sopra le carni bianche e al pesce;
-Kiwi, è uno dei frutti più ricchi di vitamina C, la vitamina protegge i capillari e favorisce dunque la corretta circolazione del sangue. Combatte anche la stitichezza, un'altra condizione ben diffusa tra le donne, che favorisce il ristagno di liquidi e tossine nell'organismo;
-Ananas, dalle note proprietà drenanti, ha un alto contenuto di potassio, vitamina C e bromo, tutte sostanze che rafforzano le pareti dei capillari. E' ricco inoltre di enzimi come la bromelina che favoriscono la buona digestione delle proteine e la diuresi.

4.27.2011

Sonno: le regole in camera da letto per un riposo perfetto

Sonno: le regole in camera da letto per un riposo perfetto

La qualità del dormire non è un semplice dettaglio o un'esigenza 'superflua' della vita quotidiana: è un fattore che influisce sulla nostra vita privata e sulla salute.
I più recenti studi hanno dimostrato, per esempio, che c'è un legame diretto tra insonnia e malattie cardiovascolari. La prima regola, per dare al sonno la giusta importanza, è rispettare alcune semplici accorgimenti che riguardano l'ambiente in cui dormiamo la notte: creare insomma le condizioni giuste.

1. La termoregolazione del nostro corpo dipende dalla temperatura dell'ambiente circostante. In una stanza troppo calda o troppo fredda diventa difficile dormire perché l'organismo deve adattarsi a condizioni non ottimali: se fa troppo caldo, per esempio, tende a sudare per favorire la dispersione del calore e abbassare la temperatura interna. Se è troppo fredda, il corpo tende a contrarsi: la giusta temperatura per la camera dal letto è intorno ai 18-20 gradi.

2. Caldo o freddo dipendono anche dal grado di umidità della camera da letto: più alta è l'umidità, maggiore è la sensazione di caldo. In camera da letto dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 60 per cento (per controllare, basta munirsi di un igrometro e per regolarla, eventualmente, di un umidificatore). Un ambiente troppo secco può provocare secchezza della pelle e soprattutto della mucosa che riveste le vie respiratorie, rendendo difficile la respirazione notturna; un'umidità eccessiva, invece, favorisce lo sviluppo di muffe e funghi portatori di allergie.

3. Per godere di un sonno ristoratore non dobbiamo essere disturbati da fonti luminose: in generale, dunque, la situazione ottimale è dormire al buio. Quando non è possibile oscurare completamente la camera da letto o quando si hanno ritmi di sonno diversi – e abbiamo bisogno di addormentarci in un orario che il nostro partner, per esempio, ama dedicare alla lettura - è molto utile indossare una mascherina per il sonno, che copre gli occhi in modo leggero. La mascherina è un’ottima soluzione anche quando abbiamo bisogno di buio per prendere sonno, ma non ci sentiamo perfettamente a nostro agio in un ambiente completamente oscurato, soprattutto in caso di risveglio notturno.

4. Ai mattino ma anche prima di andare a dormire, è importante aerare bene la stanza da letto. In questo modo si favorisce naturalmente il cambio di aria e ci si libera dalla polvere. Questa regola è particolarmente utile quando nella camera ci sono gli armadi perché i vestiti (quando non sono completamente puliti o, al contrario, quando sono freschi di tintoria) rilasciano particelle che possono compromettere la salubrità dell’ambiente.

Evitate di dormire con il cellulare vicino alla testa. E possibilmente tenete il televisore fuori dalla camera da letto: la TV, come tutti gli elettrodomestici, ha un campo elettromagnetico che può disturbare il sonno anche se spento. Stessa regola per il computer e lo stereo. E’ preferibile inoltre non tenere prese della luce vicino alla testata del letto, né lampade alogene direttamente sul comodino.

5. Oltre alla posizione della camera da letto – che dovrebbe essere nella zona più tranquilla della casa – anche l’orientamento del letto ha la sua importanza per garantire un riposo sereno: secondo alcuni studi di biochimica, la direzione deve essere nord-sud piuttosto che ovest est, con la testa rivolta a nord e i piedi a sud: questa posizione favorirebbe lo scarico elettrico del corpo e una migliore qualità del sonno.

E’ bene inoltre che il letto abbia la testata o almeno un lato appoggiato a una parete: questo aumenta il senso di sicurezza, perché istintivamente ci sentiamo più protetti e dormiamo più rilassati.

4.26.2011

Maschere per la pelle: come applicarle

Almeno una volta a settimana, durante qualche ora di relax da dedicare a se stesse, oppure la sera, dopo un bagno rilassante per chiudere “in bellezza” una giornata di lavoro: le maschere sono un utile strumento per prendersi cura di se stesse,
per cancellare i segni di stanchezza, combattere le piccole rughe, pulire, stimolare o idratare la pelle del viso a seconda delle necessità.

Le maschere di bellezza possono essere usate come trattamento “shock”, nei momenti di emergenza, ma il loro effetto è tanto più duraturo quanto maggiore è la costanza con cui le si fa (in media, due volte al mese). Ecco alcuni suggerimenti per applicarle al meglio.

Prima di applicare una maschera di bellezza, la pelle va preparata. Fate sempre un’accurata pulizia del viso: e dopo esservi struccate, detergete il viso con acqua non troppo calda. Periodicamente (circa 2 volte al mese) ricorrete a un prodotto esfoliante per eliminare le impurità e le cellule morte. Se avete la possibilità, rimanete qualche minuto con il viso sopra una bacinella di acqua appositamente riscaldata per un “bagno di calore”, che aiuta a dilatare i pori e stimola la microcircolazione. Preparata in questo modo la pelle assorbe i principi attivi della maschera meglio e con più efficacia.

Scegliete la formulazione della maschera più adeguata alla propria pelle: crema e gel sono le “texture” più diffuse in commercio. Di solito, la crema è più indicata per le pelli mature e da nutrire. Le maschere in gel sono ottimali per le pelli giovani e per chi cerca un senso di freschezza.

Evitate di applicare la maschera sul contorno occhi e contorno labbra, a meno che non si tratti di maschere specifiche per quelle zone.
Anzi, è utile “isolare” queste aree del viso particolarmente delicate spalmandovi della crema nutriente. Spesso, invece, le maschere nutrienti e antirughe devono essere spalmate anche sul collo e décolleté. Per distendere la maschera usate, se possibile, un apposito pennello con spatole piatte ma morbide: consente una miglior distribuzione del prodotto sulla pelle.

Dopo aver applicato la maschera, sdraiatevi sul divano o sul letto per tutto il tempo della tenuta: lasciate che i tratti del viso si distendano. Per completare il relax, applicare sugli occhi del cotone imbevuto di acqua di rose che rinfresca e aiuta a decongestionare.

Rispettate sempre il tempo di posa indicato per il tipo di maschera che si sta facendo (in media, 15 minuti). Altrimenti si rischia di ottenere un effetto controproducente per la pelle. Togliete la maschera con una velina e sciacquate sempre abbondantemente il viso, anche quando si tratta di una maschera che si toglie come una pellicola. Passate un po’ di tonico e poi la crema idratante (particolarmente importante dopo una maschera purificante che tende a impoverire la pelle).

4.21.2011

AirTamer ionizzatore portatile contro pollini, polvere, smog


AirTamer è un piccolo ionizzatore per l'aria portatile che deve la sua efficacia alle fibre di carbonio che, emettendo ioni negativi, purificano l'aria allontanando pollini, virus, fumo, spore, che possono provocare reazioni allergiche e fastidi.
Il suo raggio d'azione è di circa 40/50 cm e portato al collo aiuta a limitare i disturbi derivati da allergie o aria impura.

AirTamer, ionizzatore di ultima generazione, ionizza l'aria in maniera selettiva (emettendo solo ioni negativi) e non produce ozono: si formano così aggregati molecolari che, grazie all'aumento di volume e alla maggiore reattività, favoriscono il deposito delle particelle disperse nell'aria: spore, virus, batteri, muffe, pollini.

E' utile in aereo, in treno, a casa, in ufficio e in generale nei locali dove le condizioni ioniche sono alterate a causa di del riscaldamento, del condizionamento, di fumo, campi elettromagnetici, campi elettrici.

Gli ioni negativi

Gli ioni negativi sono piccole particelle gassose caricate negativamente che si attaccano ad altre molecole neutre ed alla maggior parte delle classi inquinanti formando dei grandi ioni, che diventano a loro volta poco mobili e non attivi biologicamente.

Diverse ricerche scientifiche nell'ambito dei problemi respiratori hanno dimostrato che gli ioni positivi rendono difficile la respirazione, mentre gli ioni negativi aiutano a respirare meglio e migliorano l'assorbimento dell'ossigeno.

In generale i benefici di respirare aria arricchita di ioni negativi:
- normalizza la pressione arteriosa
- migliora i processi di respirazione dei tessuti
- aumenta il livello di ossigeno nel sangue
- aumenta la capacità di termoregolazione
- normalizza il sistema cardiovascolare e motorio

AirTamer consiste in un'unità principale con un cordoncino conduttore che va tenuto a contatto con la pelle per aumentarne l'efficacia.
Funziona con 2 batterie (in dotazione) con autonomia di circa 180 ore, ed è molto piccolo: misura cm 3,5 x 7 x 2,5

I benefici degli oligominerali

Gli Oligominerali sono sostanze che si trovano nel nostro organismo in quantità microscopiche (in “tracce” si dice) e servono in genere a completare la formazione di enzimi
e composti che aiutano l’organismo a svolgere tante funzioni: per esempio, intervengono nelle attività delle cellule e contribuiscono alla difesa di numerose malattie, alla trasmissione degli impulsi nervosi che determinano la contrazione dei muscoli, all’eliminazione delle sostanze tossiche eccetera.
Si distinguono 33 oligoelementi, tra cui: iodio, fluoro, cobalto, selenio, silicio, cromo, ferro, litio, manganese, stagno, rame, vanadio, zinco.

Nel corpo umano, queste sostanze minerali si trovano a una concentrazione inferiore allo 0,01% del peso corporeo (in greco “oligos” significa “poco, piccolo”): è quanto basta al nostro benessere.
La loro carenza (così come una loro eccessiva concentrazione) provoca squilibrio ed eventuali disturbi.
Ecco i benefici legati ai principali oligominerali.

Lo Zinco è un minerale presente nella composizione di più di 200 enzimi (le sostanze chimiche che accelerano i processi metabolici) e riveste un ruolo fondamentale per le funzioni della prostata e nello sviluppo degli organi riproduttivi. Serve alla sintesi delle proteine e alla formazione del collagene. Protegge il fegato dalle aggressioni chimiche. Una carenza di zinco nell’organismo può causare ritardo nella guarigione delle ferite, ritardo della crescita e alterazioni della cute.

Il Cromo svolge un ruolo preventivo nei confronti del diabete perché mantiene stabile il livello di zuccheri nel sangue attraverso un corretto utilizzo dell’insulina. Il cromo partecipa anche ai processi di sintesi e regolazione del colesterolo, dei grassi e delle proteine. Una carenza di cromo può determinare un aumento degli zuccheri e del colesterolo nel sangue.

Il Rame è molto importante per la produzione di emoglobina (la molecola responsabile del trasporto dell’ossigeno alle cellule) e per la formazione delle strutture del collagene. È necessario per il buon funzionamento del sistema nervoso, per i processi di guarigione, per la produzione di energia, per la pigmentazione della pelle e dei capelli. Un segno evidente di carenza di rame nell’organismo è l’osteoporosi. La mancanza di rame, inoltre, può causare anemia, aumento dei livelli di colesterolo e disturbi del sistema nervoso.

Lo Iodio serve a metabolizzare l’eccesso di grassi ed è fondamentale per lo sviluppo psico-fisico. Interviene inoltre nella produzione di ormoni tiroidei. Una carenza può causare il gozzo, la malattia che provoca un aumento di volume delle cellule della tiroide e, di conseguenza, un rigonfiamento alla base del collo. Una carenza di iodo può provocare anche problemi nello sviluppo mentale dei bambini.

Il Manganese, necessario per il metabolismo delle proteine e dei grassi, è utile anche per la salute dei nervi, del sistema immunitario e per la regolazione del livello di zuccheri nel sangue. Questo oligominerale viene impiegato dall’organismo anche per produrre energia e svolge un ruolo primario nella riproduzione e nella normale crescita delle ossa. In associazione con le vitamine del complesso B contribuisce al generale benessere dell’organismo. Una carenza può causare ritardo della crescita e alterazioni nella formazione delle ossa e delle cartilagini e si riscontra anche in chi soffre di artrite reumatoide e di malattie croniche di tipo infiammatorio.

4.20.2011

Allergie da contatto: ecco le più diffuse

Arrossamenti localizzati, vescicole e, spesso, un grande prurito sono i segni distintivi delle allergie da contatto,
reazioni che compaiono - come suggerisce la parola stessa – quando la nostra pelle entra in contatto con una sostanza che il nostro organismo riconosce come nemica.

L'allergia è dunque come un meccanismo di difesa: la particolare sensibilità a una determinata sostanza – il cosiddetto “allergene” - può essere dovuta a una predisposizione che abbiamo ereditato da un familiare oppure al fatto che siamo venuti a contatto con quella sostanza in un momento in cui il nostro sistema immunitario era particolarmente debole, per cui il nostro organismo ha sviluppato una sensibilità cronica. Nel corpo avviene allora la seguente reazione: i linfociti, cioè le cellule hanno il compito di proteggere l'organismo dalle infezioni, riconoscono quella particolare sostanza come un “aggressore” e la attaccano, liberando sostanze che provocano l'arrossamento e lo sfogo cutaneo.

Le sostanze che provocano allergia da contatto possono essere di origine diversa e non sono necessariamente nocive o tossiche: per esempio metalli, sostanze chimiche, farmaci ma anche sostanze naturali. Alla maggior parte delle persone non causano alcun disturbo e può benissimo accadere che si diventi allergici al contatto con un elemento che per lungo tempo abbiamo tollerato perfettamente.

La manifestazione più tipica di questo tipo di allergia è lo sfogo che compare dietro le orecchie, sul collo, sul polso o sulle dita per il contatto con orecchini, anelli, orologio, collane. Ovviamente non è l'unica.
Secondo gli specialisti, le sostanze più spesso imputabili sono: metalli (in particolare sali di nickel, il cromo e il cobalto), cosmetici (profumi chimici a volte contenuti nei prodotti di bellezza, nei detergenti o nei trucchi), farmaci (come anestetici locali, antimicotici e antibiotici), sostanze vegetali (legni esotici, resine, sostanze della gomma), sostanze chimiche in genere (soprattutto coloranti e acidi).

4.19.2011

Esercizi per lei: come rinforzare i pettorali

Gli esercizi per tonificare i pettorali sono particolarmente utili alle donne, perché questi muscoli sostengono il seno e assicurano dunque, se tonici, un magnifico decolté.
Si tratta inoltre di esercizi che si fanno in casa con molta facilità: non per forza bisogna avere a che fare con bilancieri o "petcoral machine".
Ecco alcuni esempi di esercizi casalinghi che non richiedono più di 15 minuti al giorno. Prima di iniziare gli esercizi, è importante scaldarsi correndo qualche minuto sul posto e facendo delle rotazioni delle braccia e delle spalle, per distendere i muscoli più interessati al movimento.

- In posizione eretta, con le gambe leggermente divaricate e la schiena ben dritta, sollevate le braccia in avanti fino all’altezza delle spalle, con il palmo delle mani rivolto verso il basso. Incrociate le braccia in dentro e in fuori, come per eseguire delle sforbiciate, sempre all'altezza delle spalle e senza superarne la larghezza. Le braccia devono essere ben tese e il movimento veloce. Eseguite l'esercizio per 45 secondi, per due volte, con una pausa di un minuto.

- Sempre in piedi, tenete un libro stretto sotto ogni ascella e i gomiti vicino al corpo. In questa posizione portate gli avambracci verso l’esterno, in posizione orizzontale e con i palmi delle mani orientati verso il soffitto. Eseguite questo movimento per 10 volte, sempre mantenendo i due libri stretti lungo il corpo. Ripetete 3 volte.

- Sedute, unite i palmi delle mani portando i gomiti all’altezza delle spalle. Da questa posizione, esercitare una pressione spingendo un palmo contro l’altro e contraendo i muscoli delle braccia. Mantenere la pressione per 10 secondi e poi rilasciare. Ripetere per 10 volte. E’ importante, quando lo si esegue, mantenere i gomiti sempre alti e la schiena dritta.

- Sedute su uno sgabello, con il busto dritto, la testa in linea con la colonna vertebrale e i piedi ben poggiati a terra. Aprire le braccia, con i gomiti all'altezza delle spalle e gli avambracci rivolti verso l'alto, i palmi delle mani rivolti in avanti. In questa posizione, spingete i gomiti all’indietro e mantenete la posizione per alcuni secondi. Poi tornate nella posizione iniziale. Ripetete tre serie da 10.

- E infine in piedi, con le gambe unite e le braccia lungo i fianchi. Portate le braccia in avanti, mantenendole in linea con le spalle. Con i palmi delle mani rivolti verso il basso, eseguite dei piccoli movimenti circolari verso l’interno per circa 45 secondi di seguito, a ritmo veloce. Ripetete una seconda volta, dopo una pausa di un minuto, ma compiendo il movimento rotatorio verso l’esterno.

4.14.2011

Lampade UVA: abbronzarsi senza correre rischi

L'estate si avvicina ed è quasi ora di scendere in spiaggia. E come c'è chi corre in palestra per affrontare la “prova costume”, così c'è chi preferisce non arrivare al test abbronzatura con il pallido colorito dell'inverno addosso.
Le lampade abbronzanti sono di grande aiuto in questo caso, ma richiedono rispetto delle regole e con moderazione proprio come per l’esposizione al sole: affrontare in modo spregiudicato l'abbronzatura artificiale delle lampade UVA può infatti causare danni, anche seri, alla pelle e agli occhi.

Innanzitutto, frequenti lampade UVA favoriscono l'invecchiamento cutaneo: i raggi ultravioletti sono in grado di penetrare in profondità, raggiungono il derma (lo strato intermedio che si trova tra l'epidermide e l'ipoderma) e distruggono le cellule che incontrano. In condizioni normali, con una pelle non sottoposta a stress eccessivi, queste cellule vengono man mano sostituite con altre nuove. Ma se l'esposizione alla lampada è troppo frequente o troppo intensa, la pelle non riesce a rimpiazzare tutte le cellule distrutte: i raggi UVA stimolano infatti la produzione di radicali liberi che danneggiano due sostanze fondamentali per la freschezza e l'elasticità dei tessuti, cioè elastina e collagene.

Fate sempre molta attenzione a che gli impianti dei centri di abbronzatura siano in regola (con esposti i certificati di approvazione delle ASL), con lampade che siano dotate di filtri e non di semplici vetri: questo è indispensabile per evitare che le lampade emettano anche i raggi UVB (di cui è autorizzata, al massimo, l'emissione fino allo 0,5% del totale). Sono i filtri ad assorbire gran parte delle radiazioni nocive: se mancano, si rischiano ustioni molto gravi alla pelle.

Un altro motivo per non esagerare: l'esposizione eccessiva a una fonte di calore come la lampada abbronzante favorisce, nelle persone predisposte, la dilatazione dei capillari e dunque la comparsa delle teleangectasie nelle gambe e di couperose sul viso. Quanto agli occhi, bisogna sempre indossare gli occhialini protettivi completamente schermati che forniscono i centri di abbronzatura: i raggi UVA infatti possono provocare danni seri alla retina, alla cornea e al cristallino.

4.13.2011

Caduta capelli: i momenti critici per le donne

È opinione comune pensare alla calvizie come un problema prettamente maschile: effettivamente la caduta dei capelli è favorita dall’azione degli ormoni androgeni,
maschili, contrastata nelle donne dall’azione degli ormoni estrogeni, che, tra le tante funzioni, stimolano la crescita dei bulbi piliferi.
Chiome femminili che, proprio per questa protezione ormonale, possono vantare una fase di crescita più lunga di quella del capello maschile (sette anni contro quattro). Eppure anche il gentil sesso può trovarsi a fare i conti con un diradamento della capigliatura, soprattutto in certi momenti della vita.

Una fase molto stressante per il capello femminile è quella segnata dal ciclo mestruale: con le mestruazioni l’organismo perde ferro e altri minerali, quindi il capello in quei giorni è meno nutrito. Una carenza che si ripete mediamente per una settimana al mese e che, se si associa ad altre fonti di stress, come il semplice ricordo ad alcuni trattamenti per capelli più “impegnativi” (come tinte, permanenti eccetera) può portare a qualche cedimento.

Se durante la gravidanza i capelli appaiono floridi, proprio per via dell’azione ormonale, dopo il parto e durante l’allattamento, con il brusco calo di estrogeni, si va invece incontro a un nuovo periodo critico e di possibile diradamento della capigliatura.
Che cosa succede? L’equilibrio ormonale della neo-mamma si modifica bruscamente in modo tale da sfibrare e togliere vigore ai capelli, accelerandone la caduta. E’ un fenomeno comune, chiamato “defluvium telo genetico”: non essendo più influenzati dagli ormoni prodotti in gravidanza, i bulbi si mettono a riposo in grandi quantità e i capelli cadono (entrano, cioè, nella cosiddetta fase “telogen”).

A ciò si deve aggiungere che, se si allatta, aumenta il livello di prolattina un ormone che stimola la produzione di latte ma, dall’altro lato, indebolisce i bulbi piliferi.
La produzione di latte, inoltre, priva il corpo della donna di ferro, calcio e altri minerali indispensabili per la bellezza e la salute delle chiome. Questa fase critica inizia a verificarsi circa dieci o dodici settimane dopo il parto e la situazione si ristabilisce entro un anno, sia che si allatti artificialmente sia che lo si faccia naturalmente.

Infine, dato il ruolo preponderante degli estrogeni, appare evidente come, con l’ingresso nella menopausa, quando, cioè, gli estrogeni non vengono sostanzialmente più prodotti, sia naturale andare incontro a un cambiamento, in peggio, delle chiome: i capelli tendono a diradarsi, assottigliarsi, seccarsi e anche incanutirsi.

4.12.2011

Gli esercizi per i pettorali per lui

I muscoli pettorali ben sviluppati e definiti sono certamente un emblema della virilità maschile. Vanno, però, scolpiti con un buon allenamento bisettimanale
Si tratta di un gruppo muscolare che reagisce velocemente agli esercizi di tonificazione, quindi si possono ottenere evidenti risultati anche in tempi rapidi.

I quattro semplici esercizi che presentiamo, pensati specificatamente per l’uomo che vuole tonificare i propri pettorali, prevedono l’uso di pesi: vanno usati senza strappi e molleggi, cominciando gradualmente, senza sforzi eccessivi (cominciate con pesi più leggeri e un minor numero di ripetizioni, per aumentare poi con l’allenamento).

Prima di iniziare il programma svolgete sempre un breve riscaldamento, correndo qualche minuto sul posto e svolgendo poi rotazioni delle braccia e delle spalle, le parti più coinvolte negli esercizi. Tra una serie di ripetizioni e l’altra, fate un minuto di pausa.

Esercizio 1: Stesi su una panca, con le gambe flesse, le braccia verso l'alto, leggermente flesse e parallele, senza inarcare la schiena, impugnate due manubri da tre chili. Aprite lentamente le braccia non troppo tese, cercando di raggiungere la massima ampiezza. Tornate in posizione iniziale. Fate tre serie da 15 ripetizioni.

Esercizio 2: Partendo dalla stessa posizione dell’esercizio precedente, flettete lentamente le braccia cercando di portare i manubri all'altezza delle spalle. Tornate in posizione iniziale. Fate tre serie da 15 ripetizioni.

Esercizio 3: sempre sdraiati a pancia in su, ma a terra, con le gambe incrociate mantenute a 10 centimetri dal pavimento e le braccia stese lungo i fianchi, impugnando due manubri da tre chili. Piegate le braccia, portando i pesi all'altezza delle spalle, quindi tornate lentamente alla posizione iniziale. Fate tre serie da 10 ripetizioni.

Esercizio 4: in piedi, con le braccia lungo i fianchi, impugnate due manubri da tre chili e alzate in avanti il braccio destro, portandolo alla linea delle spalle, poi abbassatelo lenta

4.07.2011

Allergie respiratorie: i principali sintomi


Allergie respiratorie: i principali sintomi

Ci siamo: la primavera, la stagione per eccellenza associata al fenomeno delle allergie, è arrivata con tutto quel bagaglio di sintomi decisamente fastidiosi. Due le più diffuse manifestazioni di allergia respiratoria: la rinite allergica e la pollinosi.
La rinite allergica è un’infiammazione della mucosa nasale causata appunto da una reazione allergica, che colpisce oltre sei milioni di Italiani.
Può essere causata da allergeni presenti tutto l’anno (si parla di rinite persistente), come polveri, peli ed epiteli di animali, acari oppure è determinata da pollini e spore fungine. In quest’ultimo caso (che riguarda circa il 50 per cento di questo genere di forme allergiche) si parla di pollinosi ed è tendenzialmente un fenomeno stagionale.

I sintomi sono facili da riconoscere. I più evidenti riguardano certamente le vie aeree, soprattutto naso e gola: solletico e prurito alla gola, accessi di starnuti l’uno consecutivo all’altro (i cosiddetti “starnuti a salve”), il naso prude, è tappato e cola abbondantemente (si parla di rinorrea acquosa).

A volte possono comparire anche crisi di asma, con tosse e mancanza di respiro. Si associano spesso anche disturbi agli occhi (tanto che si parla di oculorinite o rino-congiuntivite): prurito, lacrimazione abbondante, fotofobia (fastidio verso la luce), arrossamento e gonfiore. Questi ultimi sintomi sono molto frequenti nelle forme allergiche da polline.

Non possiamo, infine, non parlare dell’asma allergica, un’infiammazione cronica della mucosa delle vie aeree, che si associa ad un aumento della reattività dei bronchi che, entrando in contatto con allergeni (come pollini, polvere, spore o muffe, peli di animali, ma anche sostanze chimiche) si contraggono e ostacolano il passaggio dell’aria.

L’asma allergica può manifestarsi in modo molto diverso, anche con sintomi che potrebbero essere attribuiti ad altri problemi, come tosse, respiro sibilante, senso di costrizione al torace, fiato corto. Gli attacchi veri e propri compaiono spesso in modo improvviso, con una frequenza variabile, e si aggravano rapidamente fino alla comparsa della crisi asmatica vera e propria: i muscoli dei bronchi si restringono, ciò ostacola il passaggio dell’aria, quindi aumenta la frequenza respiratoria, per catturare quanta più aria possibile, di conseguenza il cuore batte più velocemente e la persona è presa da un senso di affanno e di mancanza d’aria.

4.06.2011

La cosmesi che viene dal ghiacciaio

Spesso è la natura stessa la prima alleata di bellezza nella lotta ai segni del tempo e tra gli ingredienti che non possono mancare nella cosmesi spiccano gli oligominerali, così chiamati perché l’organismo ne ha bisogno solo in quantità veramente esigue,  e l’acqua che, oltre a idratare, mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose e regola il pH cutaneo.

Questi ingredienti di salute e bellezza sono entrambi presenti in un habitat unico come quello del ghiacciaio, dove dalle rocce levigate dall’azione del ghiaccio si ottiene una polvere ricca di oligominerali utilissimi nella cosmesi, come magnesio (contrasta i radicali liberi e l’invecchiamento cutaneo), manganese (partecipa al processo di sintesi del collagene), ma anche stronzio, molibdeno, calcio, sodio, e dove l’acqua che sgorga ad alta quota è purissima e incontaminata.

Gli estratti di oligoelementi provenienti dal ghiacciato del Giogo Alto, nel cuore delle Alpi Venoste, così come l’acqua di fonte che sgorga in Val Senales a 2845 metri, dopo aver subito le necessarie e accurate valutazioni scientifiche in collaborazione con numerosi enti certificati, tra cui l’università di Novara, sono oggi utilizzati per una linea di cosmetici idratanti, antiossidanti, anti-età e stimolanti la produzione di collagene

I cosmetici arricchiti con questi mix di acqua e oligoelementi estratti dal ghiacciaio, detergono senza aggredire, idratano e nutrono. aiutando a riequilibrare il film idrolipidico, quello strato sottilissimo, costituito dall’emulsione delle ghiandole sudoripare e sebacee, che ricopre e difende l’epidermide, permettendo di ottenere una pelle pulita, idratata, ma anche rinnovata, più luminosa e, al contempo, protetta dagli agenti esterni.