2.23.2011

Dimagrire sì, ma solo dove serve con la Nutriterapia selettiva

Un fisico normopeso è indubbiamente sinonimo di benessere, longevità e salute.
Quando invece i chili di troppo sono tanti il confronto con lo specchio e la bilancia provoca una sensazione di malessere psicologico e di inadeguatezza.
La riflessione arriva spontanea: un peso corretto e stabile migliora la qualità della vita e ci rassicura psicologicamente nel rapporto con noi stessi e con gli altri.
Il grasso in eccesso tende a distribuirsi tipicamente su glutei e cosce nelle donne in età fertile e su addome e fianchi nell’uomo e nella donna in menopausa.
Si parla di “sindrome metabolica” quando la circonferenza vita è pari o superiore ad 88 cm nella donna e a 102 cm nell’uomo, con seri rischi di patologia cardiovascolare come infarto miocardico, ictus cerebrale, e tumori (soprattutto utero, mammella, colon, prostata).
Il pericolo per la salute si accentua ulteriormente in presenza di ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, fumo di sigaretta.
Quindi già con un metro da sarta, una bilancia, alcuni esami di laboratorio e il calcolo del BMI (indice di massa corporea) il nutrizionista è in grado di informare il paziente sugli eventuali squilibri presenti e sull’opportunità di correggere il sovrappeso.
Pazienti con peso esuberante ed accumuli di grasso localizzato chiedono di dimagrire, sentirsi più leggeri, possibilmente senza troppi sacrifici e di arrivare rapidamente al peso- forma.
E’ sempre bene sconsigliare i “dimagramenti fai da te”: riportare il peso entro valori normali richiede sempre la guida del medico.
E’ pur vero che bisogna tenere in considerazione la frenesia dei tempi moderni: quasi tutti per impegni di lavoro, viaggio, studio, si trovano per molte ore della giornata lontani da casa e le classiche diete pesate sono quasi impossibili da eseguire.
Esiste in alternativa una valida metodica medicale di NUTRITERAPIA SELETTIVA (denominata VLCD) che consiste nella ridistribuzione  dei comparti nutrizionali (proteico, lipidico, glucidico) con cui, senza la schiavitù della bilancia per dosare gli alimenti, è possibile ottenere un calo di peso rapido (8-10 kg al mese), mirato soltanto al grasso in sovrabbondanza e alla ritenzione idrica, con completo risparmio della massa muscolare.
Ciò implica un assoluto benessere psico-fisico, un salutare livello energetico e la concretezza di vedere ridurre chili e centimetri di troppo, senza cedimenti tessutali.
Il programma di mantenimento progressivo induce una stabilizzazione a lungo termine del traguardo raggiunto, senza recupero dei chili perduti.
Questo percorso personalizzato su ogni singolo soggetto, si compie esclusivamente su binari nutrizionali, senza alcun farmaco, ma con l’obiettivo di arrivare a conoscere il reale fabbisogno alimentare individuale con eliminazione di tutti i fattori di rischio connessi al peso in eccesso.

Dott.ssa Elena Guarneri
Medico Chirurgo Nutrizionista

2.19.2011

Addominali, qualche esercizio per scolpirli

Che siano gli stravizi a tavola, un periodo prolungato di sedentarietà o l’eredità della gravidanza per chi si trova a fare i conti con addominali non proprio scolpiti, ma al contrario un pò troppo rilassati, è arrivato il momento di cominciare a lavorare per recuperare tono in vista dell’estate.
Questi sono semplici esercizi da ripetere quotidianamente.

Si tratta di esercizi per tonificare e rassodare i muscoli addominali: per potenziarne gli effetti è possibile ricorrere, in abbinamento, all’elettrostimolazione.
Oggi esistono modelli di elettrostimolatori specifici per gli addominali studiati per essere indossati proprio durante l’allenamento, permettendo di integrare la ginnastica attiva a quella passiva esercitata dalle correnti elettriche sulla muscolatura, anche con programmi specifici e con un computer in grado di correggere il movimento e stabilire i tempi di recupero durante la pratica.

Ecco cinque esercizi da svolgere lentamente, inspirando nella fase di rilascio ed espirando in quella di sforzo:
  1. seduti a terra con la schiena appoggiata ad una parete e le gambe incrociate, flettete il busto lateralmente, mantenendo la schiena dritta. Risalite lentamente e ripetete facendo la flessione verso l’altro fianco. Ripetete due serie da sei movimenti per lato;
  2. stesi a pancia in su, con le gambe unite e tese e le mani sotto i glutei in modo da far appoggiare bene tutta la schiena a terra. Portate le gambe piegate al petto e riabbassatele distendendole molto lentamente (potete anche appoggiarvi sui gomiti). Fate tre serie da dieci;
  3. seduti a terra, appoggiate tutto il peso del corpo sulle mani, che sono dietro la schiena, a livello dei glutei, flettendo indietro il busto e sollevando le gambe, tenendole leggermente piegate. Portate le gambe a destra e a sinistra consecutivamente e lentamente, senza mai appoggiare i piedi a terra. Fate tre serie da dieci;
  4. sdraiati a pancia in su, con la gamba sinistra piegata ed il piede destro appoggiato sul ginocchio sinistro e le mani incrociate dietro la testa. Sollevate la spalla sinistra cercando di avvicinare il gomito sinistro al ginocchio destro, tenendo però l’altra spalla a terra. Fate tre serie da 10 ripetizioni per lato;
  5. sdraiati sulla schiena, con le mani dietro la nuca e le gambe piegate, sollevate la spalla sinistra, in modo da avvicinare il gomito sinistro al ginocchio destro. Fate tre serie da otto ripetizioni per lato.

2.18.2011

Massaggi e pediluvi per coccolare i piedi

Dopo una giornata lunga e faticosa passata magari con scarpe non comodissime (belli i tacchi, ma ahiii!), per ristorare i piedi e mantenerli belli e sani può essere sufficiente davvero poco per ritrovare le forze perdute e anche il relax.
Un appuntamento serale da non perdere dovrebbe essere il pediluvio: basta immergere le estremità per dieci minuti in acqua tiepida, per decontrarre i muscoli.
Per avere un ulteriore beneficio è possibile utilizzare le mini-vasche idromassaggio per pediluvio benefico studiato per le estremità; alcuni modelli sfruttano anche i raggi infrarossi per una piacevole irradiazione termica.

Un pediluvio può essere la pratica risposta a una serie di piccoli fastidi ai piedi: basta sciogliere in acqua le sostanze giuste. Per ammorbidire la pelle dei piedi è possibile utilizzare il sapone neutro di Marsiglia, mentre per rilassare piedi stanchi e gonfi si può mettere nell’acqua una manciata di sale da cucina, di bicarbonato o di olio di lavanda
Problemi di sudore? Qualche goccia di olio di salvia fresca, deodorante e antisettica, o di equiseto, disinfettante, fanno al caso vostro, mentre per un effetto rinfrescante olio essenziale di camomilla, edera e rusco.

Dopo asciugate con cura i piedi, insistendo tra le dita, per non lasciare umidità che può favorire la proliferazione dei funghi.
Ma le coccole non sono finite: applicate una crema idratante specifica per i piedi, per ammorbidire e ridurre il rischio di ispessimenti, calli e duroni
E approfittate per un massaggio: i più pigri possono sfruttare le mini-vasche per massaggi “a secco” oppure ricorrere a specifici massaggiatori plantari che, sfruttando sfere rotanti, permettono di ottenere un rilassamento della muscolatura e una riattivazione della circolazione sanguigna secondo i principi shiatsu.

Con le mani
, invece, bastano pochi semplici movimenti: afferrate il piede con entrambe le mani lavorando la pianta del piede, dal tallone alla punta, con piccoli movimenti rotatori, ora lievi, ora più profondi, con i pollici. Poi passate alle dita: fatele  ruotare delicatamente una ad una per poi “distenderle” con un leggerlo massaggio, tirandole leggermente e aprendole e chiudendole più volte.

2.15.2011

Pidocchi: eliminarli senza chimica

I pidocchi sono piccoli, fastidiosi, sgraditi ospiti del cuoio capelluto che vivono nutrendosi del sangue dell’uomo.
Si  attaccano alla base del capello, pungono il cuoio capelluto e provocano vistose irritazioni della cute accompagnate da prurito e da piccole pustole che rischiano di infettarsi in seguito ai continui grattamenti.
Solitamente questi parassiti si concentrano nella zona della nuca, e solo raramente interessa anche la fronte.
Contrarre i pidocchi non è segno di cattiva igiene: sono sempre esistiti (sono stati ritrovati nelle tombe egizie) e la pediculosi produce epidemie in tutte le zone del mondo.
Questi fastidiosi parassiti si diffondono facilmente diffondersi nelle comunità; capita spesso nei campeggi, nelle colonie, scuole, asili.

Esistono numerosi prodotti sotto forma di shampoo, lozioni, crema fluida o polveri con cui bisogna lavare i capelli: richiedono almeno due trattamenti per eliminare i pidocchi adulti e, dopo circa 7 giorni, anche quelli nati dalle lendini (le uova) che si sono schiuse successivamente.
Ogni femmina di parassita, infatti, arriva a deporre fino a 300 uova, che si schiudono nell’arco di una settimana e che, grazie a una sostanza secreta dall’apparato riproduttore del pidocchio, restano ben ancorate al capello e non se ne vanno con un semplice colpo di spazzola.

Una grande novità per eliminare rapidamente pidocchi e lendini senza il ricorso a sostanze chimiche è il pettine antipidocchi elettronico: impiega una tensione elettrica molto bassa, totalmente innocua per l’uomo, ma capace di uccidere immediatamente sia le uova che i pidocchi.
Risulta enormemente efficace, quindi, già con un solo trattamento, ed è ideale anche come trattamento di prevenzione.

Uova e pidocchi, però, possono rimanere vivi anche fuori dal corpo umano per qualche giorno, favorendo la diffusione dell’infestazioni (le lendini possono rimanete vitali anche per 10 giorni lontano dal corpo umano, mentre i parassiti solo 2-3 giorni).
Perciò, oltre al trattamento diretto sulla persona colpita, è bene lavare i suoi effetti personali (cappelli, spazzole, pettini, cuscini, lenzuola, biancheria, etc) in acqua calda a 60° o più, per una decina di minuti, per eliminare così eventuali ospiti ancora persistenti.
Se i capi sono particolarmente delicati, è possibile chiuderli in un sacchetto con prodotti specifici e lavarli per almeno 30 minuti a temperature inferiori.

Dopo il serio, il faceto: per chi vuole tentare la fortuna al gioco del lotto, la smorfia napoletana associa il pidocchio al numero 87...

2.14.2011

L'ultima frontiera terapeutica contro calvizie e caduta dei capelli

Diradamento della chioma, calvizie, caduta eccessiva dei capelli: a nessuno, uomo o donna che sia, fa piacere trovare tanti capelli su spazzole o cuscini, notare che i propri capelli sono sempre più radi e sottili, che lo specchio mostra, sempre più impietosamente, un cuoio capelluto impoverì.
La ricerca medica in campo tricologico è in continuo fermento ed apre le porte alla certezza che la guerra contro la perdita dei capelli, oggi conduce davvero a concreti risultati.
La soluzione più moderna contro calvizie e diradamenti arriva dalla Florida: si chiama PRP HT, ed è una tecnica che, per restituire alle chiome il passato splendore, sfrutta i fattori di crescita presenti naturalmente nelle piastrine del sangue.

La tecnica
PRP HT sta per “Platelet Rich Plasma Hair Therapy”, vale a dire terapia dei capelli con plasma arricchito di piastrine.
Si tratta, quindi, di una tecnica medica, curativa, che rientra nel campo della medicina rigenerativa: infatti si fonda sul principio secondo il quale le cellule staminali presenti nel bulbo del capello sono dotate di recettori per i fattori di crescita.
Poiché il sangue contiene molte piastrine, cellule a loro volta ricchissime di fattori di crescita che hanno la funzione di auto-riparare il corpo, viene utilizzato il sangue stesso del paziente, opportunamente lavorato con un macchinario, una centrifuga, che separa le componenti del sangue, proprio per ottenere un composto ricco di piastrine.
I fattori di crescita presenti nelle piastrine sono così in grado di stimolare le staminali dei bulbi piliferi ancora presenti, ma silenti o sofferenti, a produrre il capello.
Una metodica analoga è già applicata da tempo anche in campo odontoiatrico per favorire, attraverso questi sangue ricco di fattori di crescita, la ricrescita dell’osso attorno agli impianti, ma anche in campo ortopedico e dermatologico.

Per uomini e donne, nessuno escluso
La nuova tecnica contro le calvizie è indicata nell’alopecia androgenetica, sia maschile (interessa l’85% degli uomini) sia femminile (colpisce il 50% delle donne in menopausa e un elevato numero di donne in età fertile affette, per esempio, da sindrome ovaio policistico), nei casi di alopecia areata a chiazze, una forma di calvizie dalle cause non chiare (si ipotizza un’origine psicogena oppure autoimmune), caratterizzata dalla caduta dei capelli a ciocche. Anche in questa forma, più precocemente si inizia la terapia e migliori sono i risultati. Ma in questa affezione il/la paziente si accorge del problema quando si manifesta la “chiazza” glabra, non avviene un diradamento progressivo come nell’androgenetica.
La nuova soluzione si applica, infine, anche nei soggetti già sottoposti ad autotrapianto di bulbi del follicolo pilifero, per favorire un più veloce e maggiore attecchimento dei bulbi impiantati, stimolare la crescita di eventuali bulbi silenti, migliorando il risultato chirurgico, e favorire una più rapida guarigione della cute sottoposta a trapianto.

D.ssa Elena Guarneri

2.10.2011

LIPODISSOLVE EVOLUTION, eliminare definitivamente gli accumuli di grasso di viso e corpo senza chirurgia

Il mondo scientifico si e’ nuovamente riunito in occasione dell’ottavo Congresso Nazionale di Medicina Estetica, tenutosi a Milano nello scorso ottobre, per suggellare ancora una volta la validità e l’efficacia di Lipodissolve Evolution, tecnica ambulatoriale non chirurgica, importata dagli Stati Uniti e dal Brasile, già da alcuni anni.
E’ un trattamento che consente, in poche sedute effettuate rigorosamente dal medico, di ottenere lo scioglimento delle adiposità localizzate ed un’evidente retrazione cutanea in qualsiasi regione ove sussista tessuto adiposo in esubero.
La procedura ha letteralmente soppiantato la liposcultura chirurgica, in quanto a differenza di quest’ultima, e’ assolutamente non invasiva, non richiede anestesia e permette l’immediata ripresa delle abituali attività lavorative e relazionali del paziente.

Il principio attivo, derivato dalla lecitina, è assolutamente naturale, e inoculato nella sede anatomica da snellire attiva le “lipoproteinlipasi”, sostanze enzimatiche prodotte dal nostro organismo capaci di sciogliere progressivamente il tessuto adiposo (grasso) in eccesso.
Inoltre, per effetto di questo fosfolipide, la pelle dell’area trattata si retrae, seguendo i nuovi contorni corporei, senza rischi di cedimento o rilassamento. La sostanza è innocua, ed è stata ampiamente utilizzata per via endovenosa anche nelle unita’ di emergenza per trattare le embolie grassose.

Moltissime sono le aree che si possono sottoporre a questo “degrassage” (scioglimento del grasso): sottomento, contorni del viso, interno braccia, addome, fianchi, glutei, cosce, polpacci, caviglie.
La metodica, se effettuata da mani esperte, e’ praticamente scevra da pericoli, i risultati iniziano ad essere apprezzabili già dalla prima/seconda seduta di terapia, e gli effetti collaterali ( lieve rossore e gonfiore), modesti e transitori, scompaiono nell’arco di poche ore.
Gli specialisti provenienti da tutto il mondo, si sono dimostrati entusiasti dei riscontri ottenuti con Lipodissolve Evolution, anche perchè molti pazienti, sia di sesso maschile che femminile, prima candidati ad interventi chirurgici, oggi possono rimodellare viso e corpo e migliorare sensibilmente il proprio aspetto con una terapia dolce e con risultati tangibili e concreti.

Per molti, il sogno del pantalone a vita bassa, il desiderio di perdere anche due taglie, di vestire abiti attillati, di eliminare il sottomento oggi diventano realmente possibili ed accessibili, grazie ai progressi che la scienza medica ci offre.

D.ssa Elena Guarneri
medico chirurgo

2.08.2011

La ginnastica presciistica: rinforzare i muscoli per tempo


Dopo una settimana di lavoro, l’idea di passare finalmente il fine settimana sugli sci può spingere gli appassionati di questo sport a “buttarsi” in discese più o meno impegnative, senza aver prima riscaldato i muscoli. E a farne le spese sono proprio loro, perché il rischio di cadute, strappi, contusioni è dietro l’angolo.

Per inforcare gli sci al meglio occorre avere muscoli forti, tonici ed elastici: non solo quelli delle gambe ma anche la quelli dorsali, perché la schiena viene sollecitata moltissimo durante lo sci, insieme a braccia e spalle. E' fondamentale poi allenare la destrezza, cioè la capacità di muoversi in modo veloce, preciso e coordinato, per non finire a gambe all’aria.

L'ideale è prepararsi per tempo cominciando già almeno un mese prima di buttarsi sulle piste a svolgere alcuni semplici esercizi. Qui ne suggeriamo alcuni, da svolgere sempre preceduti da 15-20 minuti di corsa, da aumentare gradualmente, per potenziare la resistenza aerobica.

Braccia: in piedi, gambe leggermente divaricate, parallele alle spalle, disegnate nell’aria con le braccia cerchi il più grandi possibile. Ripetete per 3 minuti, alternando la direzione del movimento.

Spalle: in piedi, con le braccia distese lungo i fianchi e i palmi volti verso il corpo, impugnate due manubri di 2-3 kg, alzate lateralmente le braccia, senza a piegarle, fino a portarle all’altezza delle spalle e poi tornate lentamente alla posizione iniziale. Fate 3 serie da 15 ripetizioni.

Quadricipiti anteriori della coscia: in piedi con le spalle rivolte verso una parete; piedi paralleli a una larghezza pari  a quella delle spalle, ginocchia rilassate, mantenendo il busto eretto, piegate le ginocchia, appoggiando tutta la schiena alla parete, fino ad arrivare con le cosce parallele al suolo, le ginocchia parallele tra loro e i talloni bene appoggiati al suolo. Mantenere la posizione contando lentamente fino a 15, respirando liberamente. Ripetete 5 volte.

Parte lombare della schiena e glutei: sdraiati a pancia in su, braccia stese lungo il corpo, gambe piegate e pianta dei piedi ben poggiata a terra, sollevate il bacino fino a disegnare una linea retta dalle spalle alle ginocchia, tenendo contratti gli addominali, quindi tornate alla posizione di partenza. Fate 3 serie da 30 ripetizioni.
Stabilizzare la schiena: Sdraiati a pancia in giù e con i piedi appoggiati al box, tenere il corpo diritto e sollevato facendo leva sugli avambracci. Mantenere la posizione per 10-20 secondi
Sdraiati a pancia in su e con i piedi appoggiati al box, tenere il corpo diritto e sollevato facendo leva sugli avambracci. Mantenere la posizione per 10-20 secondi

 

Migliorare la destrezza: in piedi, gambe unite e braccia lungo il corpo, fate piccoli saltelli a destra e sinistra di una immaginaria linea sul pavimento. Fate 20 saltelli bassi seguiti da 10 saltelli con ginocchia al petto.

Prima e dopo ogni sessione di allenamento, e anche sulle piste prima di inforcare gli sci, è bene effettuare qualche esercizio di stretching, cioè di allungamento muscolare (da fare anche sulla pista per riscaldarsi):
-per allungare i quadricipiti: in piedi, prendete con una mano il collo del piede e allargate l’altro braccio per mantenere l’equilibrio. Piegate la gamba, cercando di avvicinarvi il più possibile al gluteo con il tallone. Mantenete per 30 secondi e ripetete con l’altra gamba;
-per allungare il tricipite femorale: in piedi, a gambe leggermente divaricate, piegate il busto in avanti fino a toccare con le mani il pavimento. Mantenete per 30 secondi.

2.03.2011

Ginnastica facciale per un viso più giovane e senza rughe


Non è necessario ricorrere alla chirurgia o alla medicina estetica per avere un viso tonico e per limitare i segni del tempo: 10 minuti al giorno di ginnastica facciale possono aiutare a contrastare il cedimento cutaneo allenando i muscoli del volto. 
Sono ben 54, ci aiutano a esprimere le emozioni, ma sono soggetti alle leggi naturali e finiscono con il “cedere”
Poiché hanno dimensioni ridotte, può essere davvero sufficiente un allenamento quotidiano per recuperare tonicità e il naturale sostegno della pelle.

Questi sono cinque semplici esercizi da ripetere quotidianamente: i primi giorni è meglio eseguirli davanti allo specchio per verificarne la correttezza, poi con il tempo potranno essere svolti in qualsiasi momento.

Per i muscoli della fronte: alzate le sopracciglia, come per esprimere meraviglia, senza corrugare troppo la fronte. Create un leggero contrasto all'elevazione appoggiando gli indici delle mani sopra le sopracciglia. Ripetete 5 volte.

Tonificare i muscoli oculari: chiudete gli occhi, ma non completamente, lasciando una fessura tra le palpebre. Appoggiate gli indici delle mani ai lati esterni degli occhi e tirate la pelle verso le tempie, mantenendo quindi per 5 secondi, quindi rilassate. Ripetete 5 volte.

Rassodare i muscoli delle guance: spingete con l’indice la punta del naso verso l’alto e, contemporaneamente, cercate di portare il naso verso il basso, spingendo il labbro superiore sui denti. Mantenete per un paio di secondi, quindi rilassate. Ripetete 5 volte.

Allenare i muscoli della bocca: mandate baci all’aria in modo accentuato, sporgendo le labbra in fuori. Ripetete 5 volte.

Tonificare i muscoli del collo
: spingete in avanti la mandibola, facendo avanzare l'arcata dentale inferiore e puntando il mento verso l'alto. Aumentate progressivamente la tensione del collo e della mascella inferiore, per cinque secondi circa, poi rilassate. Ripetete 5 volte.

Per rendere sodi i tessuti del viso, restituendo forza e volume ai muscoli, oltre agli esercizi proposti può essere utile ricorrere alla ginnastica effettuata con specifici elettrostimolatori per le delicate zone del volto, con elettrodi sferici che consentono un massaggio delicato ma efficace, per nulla fastidioso o doloroso.

2.01.2011

Flebologia: la biotecnologia per eliminare per sempre varici e dilatazioni capillari



LA FLEBOTERAPIA RIGENERATIVA A FIBRE OTTICHE.
Il concetto di “soluzione definitiva” in medicina, si può applicare solo se l’esecuzione di una terapia avviene dopo che si è individuata  con precisione la causa del problema. 
In flebologia, l’altissima incidenza nella nostra popolazione delle varici venose e delle dilatazioni capillari a carico degli arti inferiori, è stata finora accompagnata da un’insoddisfazione per i trattamenti di scleroterapia, laser endovenoso, e flebectomie (asportazione di vene) con elevati tassi di recidiva. 
Questo perché si tratta di terapie “bidimensionali”, rivolti a singoli distretti venosi o a singoli vasi sfiancati.
La patologia venosa invece è tridimensionale e deve essere trattata, se si vuole eradicare il problema in modo definitivo, con una tecnica tridimensionale
Va premesso, per capire come mai insorge la malattia venosa con varici e capillari visibili, che il circolo venoso degli arti inferiori è espressione di un complesso sistema di pompa tridimensionale collegata in tutti i suoi elementi: la progressiva cedevolezza delle pareti delle vene perforanti, che pongono in connessione il circolo venoso superficiale con quello profondo, determina un’insufficienza delle valvole, e la conseguenza è una pressione anomala che si riversa sui vasi superficiali che si sfiancano.
Con un sofisticato strumento a fibre ottiche è possibile proprio diagnosticare e curare le vene perforanti, che sottendono le dilatazioni veno-capillari presenti in superficie. 

Cosicchè la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche è un capitolo della medicina rigenerativa perchè il suo obiettivo non è togliere o chiudere un vaso (come avviene con la chirurgia o la scleroterapia) ma ripristinare la struttura vascolare alterata e la funzione, puntando a restaurare l’elasticità della parete venosa, restringendo il lume delle vene, ricostituendo la funzionalità valvolare e permettendo la scomparsa alla vista di tutti i vasi visibili. 

Ne deriva che la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche diventa trattamento di scelta per togliere anche tutti i sintomi associati all’insufficienza venosa: crampi, prurito, dolenzia, gonfiori, e per eliminare anche i problemi estetici indotti dalle reti capillari dilatate e dalle grosse vene ectasiche.

Il trattamento, altamente specialistico, avviene in ambito ambulatoriale e non interrompe delle normali attività lavorative e sociali
La seduta di trattamento, che non è dolorosa, avviene sempre con l’ausilio dello strumento a fibre ottiche, con metodicità, partendo dal piede e risalendo poi in progressione, sulla gamba e sulla coscia.
La terapia, efficace anche negli stadi molto avanzati di malattia venosa, persino in presenza di ulcere venose, è consigliabile anche con finalità preventiva nei soggetti giovani, che abbiano una predisposizione familiare alle vene varicose e alle dilatazioni capillari, proprio allo scopo di evitare lo sviluppo futuro di ectasie venose visibili in superficie.
Con la fleboterapia rigenerativa a fibre ottiche quindi, viene raggiunto un duplice traguardo della medicina:
- la concretezza di risolvere persistentemente la malattia venosa, quando si è già manifestata, ed in tutti i suoi gradi di gravità
- giocare d’anticipo, per evitarne l’insorgenza in persone predisposte.