9.30.2011

Balla che ti passa! Zumba: fitness a ritmo di musica latina.

Tenersi in forma durante la stagione più fredda, ormai alle porte, per poter sfoggiare un fisico davvero perfetto la prossima estate, evitando i soliti noiosi corsi di fitness e le ore di allenamento in palestra?
Facile, o, meglio, divertente, grazie alla zumba: una tecnica di fitness nata dal connubio fortunato tra aerobica e danze caraibiche, dalla salsa, al merengue, passando per il reggaeton.

Ideata a metà degli anni ’90 da Beto Perez, un personal trainer colombiano, la zumba è ormai regina in molte palestre perché, alternando movimenti frenetici, dal ritmo sostenuto, a passi più lenti e sinuosi, garantisce e un allenamento efficace, ma non troppo impegnativo, né a livello muscolare, né a livello cardiorespiratorio e consente consentendo di modellare il fisico, eliminando i chili di troppo, in allegria.

Oltre alla giusta dose di divertimento, la zumba regala il pieno di benefici per tutto l’organismo: si tonificano i principali distretti muscolari, dalle gambe, ai glutei, fino alle braccia e all’addome, si stimola positivamente il sistema cardiovascolare e si bruciano calorie.

Fisico tonico e scolpito, rotondità definite, calorie bruciate, ma non solo: a passo di danza, tra un movimento e l’altro, lasciandosi coinvolgere dal ritmo latino della musica, anche stress e tensioni si allentano, liberando la mente e ricaricandola di energia positiva. Anche per questo è adatta proprio a tutti.

9.23.2011

Russamento: cause e rimedi

Russare non è solo un’eventualità fastidiosa, soprattutto se si dorme “in compagnia”, è un vero e proprio disturbo che segnala una difficoltà di respirazione durante il sonno.
Il russamento è causato da una difficoltà dell’aria inspirata a passare nelle vie aeree superiori, naso e gola, parzialmente ostruite: l’aria non riesce a transitare tranquillamente, crea un flusso turbolento che mette in vibrazione i tessuti molli della gola (palato molle, ugola, tonsille, base della lingua). Il rumore è proprio il risultato di questa vibrazione anomala.

La colpa può essere attribuita al naso o alla gola.
Nel primo caso può esserci un ostacolo all’interno del naso, come il setto deviato (la sottile membrana che divide in due le cavità nasali è accentuatamente storta), la presenza di tessuti in eccesso all’interno delle cavità nasali (polipi), il restringimento della valvola nasale (quella valvola che si trova nella parte più stretta del naso e che ha il compito di filtrare l’aria), o una congestione nasale da raffreddore o allergia.
Se l’origine, invece, è nella gola, esistono alcune eventualità possibili: l’ostruzione può essere legata alla presenza di palato molle, dell’ugola o della lingua troppo allungati o ingrossati, per fattori costituzionali o per effetto del russamento stesso.

Tra i fattori di rischio, che predispongono al russamento, ci sono alcune condizioni, come il sesso maschile (sono gli uomini i “russatori” per eccellenza), l’obesità (il deposito eccessivo di grasso nel collo può ostruire il passaggio normale dell’aria inspirata), il fumo (responsabile di irritazioni e infiammazioni a carico delle vie aeree), il consumo massiccio di alcol, farmaci antistaminici e sedativi (diminuiscono il tono dei muscoli dilatatori delle vie aeree superiori, favorendo la vibrazione).

Per risolvere il problema, è necessario curare il disturbo all’origine, come la deviazione del setto nasale. In alternativa, esistono alcuni rimedi non chirurgici, come la CPAP (continuous positive airways pressure).
Questo trattamento prevede l’applicazione, durante il sonno, di una mascherina che immette nel naso aria a pressione, che agisce come dilatatore delle vie aeree superiori. In caso di malformazione della mandibola, esistono, per le forme lievi, delle protesi che indossate durante la notte, avanzano la mandibola e riducono le apnee.

Una novità, tra i ritrovati antirussamento, delle piccole clip di caucciù siliconato che attraverso una leggera e corretta stimolazione del nervo del setto nasale, intervengono sui meccanismi di controllo della secrezione della mucosa nasale, facilitando la respirazione.

9.22.2011

ENDORET: la piu’ moderna terapia nelle affezioni dermatologiche

ENDORET è l’acronimo di “ Endogenous Regenerative Therapy” e rappresenta il concetto terapeutico più avanguardista in medicina, con applicazioni particolarmente concrete e soddisfacenti in dermatologia.
Il fondamento di questa terapia, riconosciuta dalla scienza mondiale come una vera rivoluzione filosofica applicata alla medicina, è la rigenerazione.
Siamo stati abituati a pensare alla cura delle patologie solo attraverso l’introduzione di farmaci, sostanze estranee all’organismo, che anche se dotate di potenzialità positive, sono innegabilmente anche gravate da effetti collaterali spesso particolarmente indesiderati.
ENDORET invece non utilizza principi farmacologici ma si basa sulla consapevolezza che il nostro organismo è capace di produrre risorse in grado di curare efficacemente se stesso.
E’ una scoperta sicuramente non recente la dimostrazione che le piastrine (cellule deputate alla coaugulazione del sangue), sono i più attivi distributori “farmacologici” del nostro organismo.
Derivano dai megacariociti ed hanno una vita media di 8-10 gg. nel torrente ematico.
Sono in grado di aggregarsi modificando la membrana superficiale, con la costituzione di pseudopodi e riunione al centro dei granuli densi. L’attivazione piastrinica porta alla degranulazione: frutto della segnalazione di un danno nell’organismo. E’ assolutamente provato che i fattori di crescita piastrinici (i principali sono: VEGF, IGF1, KGF, FGF, PDGF, EGF), sono in grado di stimolare la proliferazione di moltissime categorie cellulari (fibroblasti, cheratinociti, osteociti, cellule endoteliali, cellule mesenchimali ecc.) garantendo la rigenerazione e la differenziazione cellulare e tessutale; in più si riconosce ai fattori di crescita piastrinici una potente azione antiinfiammatoria. Da qui l’intuizione di alcuni scienziati di sfruttare le meravigliose proprietà delle piastrine per la terapia autologa di molte patologie, senza rischi e senza effetti avversi (si utilizzano le proprie piastrine).
La realizzazione pratica di ENDORET è molto semplice: dopo un banale prelievo di sangue venoso, lo stesso viene centrifugato e una volta eliminati globuli rossi e bianchi, si infiltra il concentrato piastrinico nel tessuto che si vuole rigenerare.
Le applicazioni in dermatologia sono molteplici: oggi con questa metodica si curano la riparazione delle ferite ed ulcere cutanee, la vitiligine , la psoriasi, le patologie autoimmuni (sclerodermia, lichen cutaneo e delle mucose), le cicatrici, l’alopecia (caduta e diradamento dei capelli), nelle varianti androgenetica, areata, cicatriziale, endocrina). inoltre i fattori di crescita piastrinici offrono ottimi risultati anche nel trattamento di smagliature, esiti di acne, rughe, cedimenti tessutali (viso, collo, braccia, addome, cosce).
Finalmente oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica, possiamo contare su un presidio terapeutico, con un ampio ventaglio di applicazioni pratiche, privo di controindicazioni e di rischi, ma capace di migliorare la qualità della vita.

Dott.ssa Elena Guarneri - Medico Chirurgo

Dolore: contrastarlo con gli elettrostimolatori

Da molti anni ormai gli elettrostimolatori sono stati inseriti a pieno titolo, tra gli strumenti per la riabilitazione e per la terapia anti-dolore, negli ospedali di molti Paesi europei.
Nel primo caso, vengono usati all'interno dei programmi di rieducazione post-trauma o post-operatoria.
Gli elettrostimolatori possono lavorare sulla muscolatura in modo diversificato: aiutano a riattivare il muscolo rimasto a lungo fermo, a riportarlo alle normali condizioni dopo un trauma (per esempio, un infortunio sportivo) e ad aumentarne la forza.
Nell'ambito della terapia anti-dolore, gli elettrostimolatori si rivelano efficaci contro sciatalgie, lombalgie, cervicali, artrite, contratture muscolari, dolore e senso di pesantezza provocati dal gonfiore (per esempio, alle gambe).

Bisogna tener presente che da soli, gli elettrostimolatori non fanno passare il dolore del tutto. Non curano cioè le cause del dolore: ma lo riducono, anche sensibilmente, se affiancati ad altre terapie.
Quando si acquista un elettrostimolatore da usare a casa è importante sceglierlo con le giuste caratteristiche:
- per combattere i dolori cronici, è molto importante che l'apparecchio abbia un programma TENS, che è specifico perché interviene sulla trasmissione nervosa dei messaggi del dolore dal corpo al cervello; deve avere un programma de-contratturante, per sciogliere le tensioni muscolari; e il cosiddetto programma “endorfinico”, che stimola cioè il rilascio delle endorfine, le sostanze naturali che aumentano il senso di benessere e la soglia di tolleranza al dolore;
- per combattere gonfiori e senso di pesantezza, l'elettrostimolatore deve essere dotato dei programmi di linfodrenaggio e capillarizzazione per stimolare e migliorare la circolazione.

Gli elettrostimolatori sono un ausilio efficace e valido a ogni età, sia per i giovani (magari più soggetti a certi traumi o contratture legate all'attività sportiva) sia alle persone più anziane (maggiormente sensibili a gonfiori, dolore artritico e dolori cronici).

9.14.2011

La dieta antinvecchiamento

La formula magica della giovinezza non esiste e tantomeno la ricetta per raggiungere lo scopo, ma è possibile contrastare i segni del tempo e degli anni che passano, attuando qualche strategia anti age fai da te, soprattutto a tavola
Ecco cosa vi suggeriamo in breve.

Il regime alimentare anti-age per eccellenza è quello equilibrato, senza eccessi, troppi grassi o calorie, che permette di mantenere il peso, il colesterolo e la glicemia, fattori di rischio per la salute dell’organismo, sotto controllo.

Tra gli ostacoli più agguerriti che si possono incontrare nella lotta all’invecchiamento ci sono i suoi principali fautori, i radicali liberi: per combatterli a colpi di alimenti salutari, sostanze nutrienti e, soprattutto antiossidanti, via libera a frutta, verdura e cereali integrali, ricchi di vitamine, del gruppo E e B, e oligominerali.

Se la verdura e la frutta andrebbero consumate almeno due volte ogni giorno, preferendo i vegetali più ricchi di antiossidanti, come il pomodoro, miniera di licopene, e gli agrumi, ottima risorsa di vitamine e carotenoidi, anche il ruolo dei legumi, grazie all’alto contenuto di polifenoli antiossidanti, non deve essere sottovalutato.

Meglio preferire la carne bianca a quella rossa e aggiungere, almeno due volte la settimana, al menu il pesce, fonte preziosa di antiossidanti e sostanze benefiche, come gli omega 3 e 6, che proteggono efficacemente il sistema cardiovascolare.

Per garantire, infine, la giusta idratazione all’organismo e, soprattutto, ai tessuti facilmente prede dell’invecchiamento, come la pelle, è importante bere molta acqua: almeno due litri al giorno.

9.07.2011

Piedi: se l'estate lascia funghi e verruche

Estate, complici caldo, umidità, piscine e spiagge affollate, può significare anche funghi e verruche, soprattutto ai piedi: spiacevoli, quanto imprevisti “souvenir” della stagione vacanziera, che si possono prevenire, ma anche curare.
I funghi si manifestano con alcuni segnali tipici, come l’arrossamento e la desquamazione della pelle interessata, il forte prurito e la sensazione di bruciore.
Per giocare d’anticipo, tenendoli alla larga dai piedi, è importante osservare qualche regola di prevenzione: evitare i detergenti molto alcalini che alterano l’acidità e la flora della pelle; preferire scarpe di tessuti naturali, traspiranti, soprattutto quando fa caldo, perché la sudorazione eccessiva facilita l’aggressione da parte dei funghi; dopo bagni e docce, asciugare con cura i piedi, anche negli spazi interdigitali, per evitare che l’umidità diventi terreno fertile per le infezioni micotiche.

Ma se la strategia preventiva non è bastata, per correre ai ripari, è possibile neutralizzare il “nemico” a colpi di prodotti antimicotici ad azione locale, disponibili in diverse formulazioni, crema, spray o polvere.

Altrettanto “antipatiche”, ma di diversa origine, le verruche sono lesioni della pelle molto dolorose, dalla forma simile a quella di un callo, legate all’azione di un microrganismo della famiglia dei “papova virus”. Il virus, che sopravvive molto bene negli ambienti caldo-umidi, come il bordo di una piscina, trovata una via d’accesso, un taglio o una piccola ferita, si insinua sotto pelle, si ingrossa fino a dare vita alla verruca.

Contagiose e dolorose, le verruche dovrebbero essere asportate tempestivamente. Tra le tecniche più utilizzate allo scopo c’è la crioterapia: la verruca viene congelata, con l’azoto liquido, con cui si imprigiona in una sorta di bolla, che, nell’arco di qualche giorno si stacca dalla pelle, portandosi anche la lesione con sé.

9.06.2011

Pelle: come idratarla al meglio

La pelle, soprattutto quella del viso, anche d’estate è costantemente esposta a sollecitazioni ambientali da non sottovalutare come sole, vento e acqua di mare, che rischiano di sottoporla a uno stress negativo e al pericolo disidratazione.
L’acqua è un elemento davvero prezioso per la salute e la luminosità della pelle: regola il pH cutaneo, elimina scorie e tossine (che possono affaticare cute e tessuti), stimola il rinnovamento cellulare, combatte l’invecchiamento, lubrifica i tessuti, smuove gli accumuli adiposi.

Per contrastare l’invecchiamento cutaneo, favorito dalla secchezza e dall’aridità della pelle, l’arma più efficace è proprio l’idratazione. Idratare la pelle del volto, ma anche di tutto il corpo è la strategia di bellezza e benessere migliore, che garantisce il giusto nutrimento alla cute e ne preserva il film idrolipico, la barriera naturale che la protegge dall’aggressione degli agenti esterni.

Idratare sì, ma come? No categorico agli eccessi, sia in un senso, sia nell’altro: non garantire alla pelle la costante idratazione può essere un rischio, ma anche idratarla in modo eccessivo, con prodotti non adatti può essere altrettanto deleterio. Infatti, se la scarsa idratazione rischia di favorire la secchezza della pelle e il suo conseguente invecchiamento, anche il nutrimento eccessivo può ostruire i pori, facilitando la comparsa di comedoni, acne e inestetismi cutanei.

Per mantenere il giusto livello di idratazione, è possibile agire su due fronti, dall’interno, attraverso un’alimentazione ricca di liquidi, frutta e verdura e i famosi due litri di acqua al giorno, e dall’esterno, applicando localmente creme idratanti adatte alle caratteristiche della propria pelle.

Di prodotti idratanti se ne trovano tantissimi: ormai riconosciuto in dermatologia come un nutriente essenziale dalle eccezionali proprietà è la vitamina Ealtamente efficace nel trattamento anti-rughe, previene l'invecchiamento della pelle: protegge, lenisce ed idrata.
Ottimi anche i prodotti a base di oligominerali, in grado di dissetare al meglio la cute.

9.02.2011

Mal di piedi addio! FOOT FILLER è una tecnica medica all'avanguardia per togliere il dolore senza chirurgia

Il mal di piedi è uno dei dolori più diffusi e invalidanti, e non risparmia nessuno: uomini e donne ne sono colpiti in egual misura, soprattutto dopo i 40 anni.
La metatarsalgia è la tipologia di stato doloroso delle estremità, maggiormente responsabile della compromissione della deambulazione che affligge la nostra popolazione, ed è generalmente provocata dalla compressione del nervo plantare digitale o da condizioni di sovraccarico in presenza di avampiede rotondo e convesso.
Sotto il profilo meramente anatomico, l’avampiede rotondo e le alterazioni dei legamenti metatarsali favoriscono l’insorgenza di stati di compressione del nervo plantare digitale. In questi casi clinici, possono anche instaurarsi quadri di artrosi e neuromi a carico di metatarsi e falangi.
Anche l’abitudine di portare tacchi alti, promuove un carico eccessivo sulla porzione anteriore del piede piuttosto che sul tallone, e può pertanto scatenare metatarsalgie molto fastidiose.

La metatarsalgia tipicamente, condiziona intensi dolori intermittenti e bruciori; la sensibilità e la funzionalità di avampiede e dita sono ridotte, e nella fase acuta, può risultare impossibile camminare e correre.
La ragione è da ascriversi all’importanza che l’avampiede detiene nelle fasi del cammino e nella stazione eretta. Inoltre per la sua motilità, questa complessa struttura anatomica è chiamata a compensare alterazioni a carico di strutture sovrasegmentarie.
Nel trattamento delle metatarsalgie, l’obiettivo del medico è quello di ripristinare le condizioni di normalità del piede eliminando o riducendo sensibilmente la sintomatologia dolorosa.

La metodica terapeutica più innovativa per curare questo disturbo si chiama “Foot filler”, è ambulatoriale, non chirurgica e si fonda sul concetto di “rinforzare” la pianta del piede con una bolla di gelatina biocompatibile, molto densa e compatta, che va a protezione del metatarso.

Dopo individuazione della regione anatomica da trattare, il medico specialista nella procedura, procede ad una mappatura dermografica della stessa. La terapia non richiede anestesia preliminare, ma può essere comunque eseguita una desensibilizzazione dell’area interessata, previa applicazione di compressa refrigerata.
Il trattamento può essere effettuato su uno solo od entrambi i piedi, non richiede immobilizzazione ed il paziente può subito tornare a svolgere tutte le attività del quotidiano.
Il sollievo dalla sensazione dolorosa è immediatamente percepito, ed anche pazienti che non riuscivano più ad appoggiare i piedi a terra per l’intenso dolore, vengono prontamente riabilitati alla stazione eretta ed alla deambulazione.
Ancora una volta, la medicina raggiunge il nobile traguardo di riportare il sorriso sul volto di chi soffre.

DOTT. ELENA GUARNERI - Medico chirurgo