10.27.2011

Influenza: l’automedicazione responsabile

Autunno, inverno, è tempo di starnuti, colpi di tosse e febbre, in una parola: influenza!
E di tutto quel ventaglio di disturbi molto simili che vanno sotto il nome di sindromi parainfluenzali. L’influenza vera e propria, infatti, si farà viva soprattutto dopo Natale e si riconoscerà per la compresenza di dolori muscolo articolari, febbre sopra i 38 gradi e almeno un sintomo respiratorio, come naso congestionato, mal di gola o tosse.
Tutto il resto è causato da virus di vario genere, similinfluenzali.

Al di là di questa importante distinzione, il disagio che si vive con influenza e parainfluenza è lo stesso. Come curarsi? I medici non hanno dubbi: il primo approccio è costituito da riposo (che non affatica l’organismo e che evita ulteriormente il diffondersi degli agenti virali) e automedicazione, cioè il ricorso a farmaci specifici che si possono acquistare in farmacia senza la ricetta del medico, riconoscibili da un bollino rosso sulla confezione.

Chiaramente automedicazione non significa assumere farmaci a caso. Prima di tutto vanno evitati tutti quei medicinali che si hanno in casa, magari rimasti da precedenti terapie, che si acquistano con la ricetta medica (come gli antibiotici, assolutamente da evitare in questi casi). Inoltre chiaramente niente medicinali scaduti e niente mix di diverse pillole.

Quali farmaci scegliere?
Per le loro proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche, conviene scegliere un principio attivo tra il paracetamolo, l’acido acetil salicilico e i farmaci antinfiammatori non steroidei. Poi, su consiglio del farmacista, si può eventualmente aggiungere un medicinale specifico contro un sintomo prevalente piuttosto che un altro: spray decongestionanti per il naso chiuso, pasticche o spray disinfettanti per il mal di gola, sciroppi contro la tosse, eccetera.

L’importante è seguire rigorosamente dosi e tempi indicati sul “bugiardino”, controllando bene eventuali effetti avversi e controindicazioni.
Niente automedicazione per donne in gravidanza, bambini e persone che assumono altri farmaci: in questi casi è d’obbligo rivolgersi prima al medico.
Infine, l’automedicazione non va protratta per più di 2-3 giorni: se i sintomi non passano è il caso di parlare con il medico.

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