4.13.2011

Caduta capelli: i momenti critici per le donne

È opinione comune pensare alla calvizie come un problema prettamente maschile: effettivamente la caduta dei capelli è favorita dall’azione degli ormoni androgeni,
maschili, contrastata nelle donne dall’azione degli ormoni estrogeni, che, tra le tante funzioni, stimolano la crescita dei bulbi piliferi.
Chiome femminili che, proprio per questa protezione ormonale, possono vantare una fase di crescita più lunga di quella del capello maschile (sette anni contro quattro). Eppure anche il gentil sesso può trovarsi a fare i conti con un diradamento della capigliatura, soprattutto in certi momenti della vita.

Una fase molto stressante per il capello femminile è quella segnata dal ciclo mestruale: con le mestruazioni l’organismo perde ferro e altri minerali, quindi il capello in quei giorni è meno nutrito. Una carenza che si ripete mediamente per una settimana al mese e che, se si associa ad altre fonti di stress, come il semplice ricordo ad alcuni trattamenti per capelli più “impegnativi” (come tinte, permanenti eccetera) può portare a qualche cedimento.

Se durante la gravidanza i capelli appaiono floridi, proprio per via dell’azione ormonale, dopo il parto e durante l’allattamento, con il brusco calo di estrogeni, si va invece incontro a un nuovo periodo critico e di possibile diradamento della capigliatura.
Che cosa succede? L’equilibrio ormonale della neo-mamma si modifica bruscamente in modo tale da sfibrare e togliere vigore ai capelli, accelerandone la caduta. E’ un fenomeno comune, chiamato “defluvium telo genetico”: non essendo più influenzati dagli ormoni prodotti in gravidanza, i bulbi si mettono a riposo in grandi quantità e i capelli cadono (entrano, cioè, nella cosiddetta fase “telogen”).

A ciò si deve aggiungere che, se si allatta, aumenta il livello di prolattina un ormone che stimola la produzione di latte ma, dall’altro lato, indebolisce i bulbi piliferi.
La produzione di latte, inoltre, priva il corpo della donna di ferro, calcio e altri minerali indispensabili per la bellezza e la salute delle chiome. Questa fase critica inizia a verificarsi circa dieci o dodici settimane dopo il parto e la situazione si ristabilisce entro un anno, sia che si allatti artificialmente sia che lo si faccia naturalmente.

Infine, dato il ruolo preponderante degli estrogeni, appare evidente come, con l’ingresso nella menopausa, quando, cioè, gli estrogeni non vengono sostanzialmente più prodotti, sia naturale andare incontro a un cambiamento, in peggio, delle chiome: i capelli tendono a diradarsi, assottigliarsi, seccarsi e anche incanutirsi.

1 commento: