7.14.2011

Raggi del sole: “occhio” al riverbero!

Il riverbero è un fenomeno a cui si presta poca considerazione, ma è un errore, perché può causare notevoli problemi: non solo il maggior rischio di scottature alla pelle, ma anche e soprattutto rischi per gli occhi e per la vista.
Il riverbero di luce si crea dal riflesso dei raggi solari sulle superfici riflettenti, che producono una luminosità particolarmente intensa, come un bagliore.
Le principali superfici a rischio sono ovviamente l'acqua e la neve, che arrivano a riflettere fino all'80% della radiazione solare: ma pochi sanno, per esempio, che i raggi solari si riflettono anche sulla sabbia, che crea un riverbero di circa il 20%.
Il riverbero è “nemico” degli occhi perché crea all'interno del campo visivo un punto luminoso molto più intenso rispetto alla quantità di luce a cui l'occhio è abituato. Questo provoca affaticamento e disturbi visivi: in molte condizioni diverse all'aria aperta e soprattutto d'estate oppure in alta montagna, senza che ce ne rendiamo conto, i nostri occhi sono sottoposti a una luce 10-12 volte superiore a quella consigliata.

Un altro particolare poco conosciuto è che ci sono almeno 4 tipi di riverbero di luce, che producono gradi diversi di fastidio visivo. Si distinguono infatti:
1- il riverbero distraente, quando la luce viene riflessa dalla superficie della lente o all'interno della lente stessa. Può essere provocato dalla luce dei semafori, dall'illuminazione notturna o dai fari dell'automobile. Questo tipo di riverbero può affaticare gli occhi, provocare fastidio e distrarre la vista;
2- il riverbero fastidioso, quando c'è un repentino cambio di condizioni luminose a cui l'occhio fatica ad abituarsi. Può essere provocato da molte situazioni diurne: un esempio lampante è il passaggio veloce dal buio alla luce quando si esce da una galleria, ma in realtà questo riverbero può essere fastidioso anche in condizioni meno estreme – a ogni livello di intensità di luce e di condizioni climatiche, anche con il cielo nuvoloso – a seconda della sensibilità individuale degli occhi. Anche questo provoca disagio e affaticamento visivo;
3- il riverbero invalidante, quando l'intensità della luce è estrema, eccessiva e provoca quindi un blocco momentaneo della capacità visiva, un vero e proprio deficit della vista, seppure temporaneo. Questo avviene perché la luce molto intensa fa sì che gli oggetti abbiano un contrasto molto inferiore al normale, quando si forma la loro immagine sulla retina. Il riverbero invalidante si avverte di frequente, per esempio, quando si incrociano i fari di un'auto di notte;
4- il riverbero accecante, infine, quando la luce viene riflessa da superfici lisce e brillanti come l'acqua, la neve, il ghiaccio: in questi casi, la combinazione di luce intensa e riflessi crea bagliori che possono “accecare” momentaneamente. E a parte l'effetto immediato, sottoporre gli occhi a lungo al riverbero accecante – per esempio sui campi da sci – può causare infiammazioni all'occhio, danni alla cornea e persino alla retina, nei casi più gravi anche la maculopatia fototraumatica.

L'unico modo per difendere la vista dal riverbero è usare lenti scure adeguate – ovviamente a norma di legge con il marchio CE – e antiriflesso, in grado di ridurre l'intensità della luce: i filtri base sono di 5 tipi e a partire dalla categoria 3 sono in grado di schermare anche i raggi UV. Ottimali contro gli effetti negativi del riverbero sono le lenti polarizzate, create appositamente per ripararsi dalle luci riflesse dell'acqua, del ghiaccio e della neve.
E a tutti coloro che praticano sport regolarmente su queste superfici riflettenti - sci, alpinismo, ma anche wind-surf, vela eccetera – sono consigliate lenti polarizzate su occhiali a forma ergonomica, che aderiscono al viso e non lasciano filtrare né raggi solari né polvere né vento.

Nessun commento:

Posta un commento